Dopo la decisione dei consiglieri del Pd di dimettersi il prossimo 28 febbraio in Regione Piemonte anche nel centrodestra c’è chi inizia a invocare una pausa di riflessione. Già, perchè se la maggioranza sembra aver retto bene lo scandalo delle firme false di Michele Giovine e della lista “Pensionati per Cota” la rimborsopoli che si è abbattuta su Palazzo Lascaris sembra aver lasciato cicatrici incurabili. E così l’ipotesi di lasciare inizia a farsi avanti anche tra i banche di Forza Italia del Nuovo Centrodestra e persino della Lega di Roberto Cota.
Nulla di ufficiale, ovvio. Ma basta vedere i volti che entrano ed escono dalla sede del consiglio regionale per capire che gli animi non sono sereni. A partire dalle dichiarazioni del presidente Valerio Cattaneo che dopo la scelta dei colleghi del Pd chiede che «quanto accaduto possa essere affrontato e valutato al più presto nelle sedi politiche».
E a parte certi irriducibili come Agostino Ghiglia, per il quale la giunta continua a lavorare bene e a pieno ritmo, sono in tanti a stare aspettando il ritorno di Cota dal viaggio in Giappone per delle inevitabili valutazioni su quale sia la scelta migliore per il futuro. Per quanto non manca chi chiede a ogni singolo consigliere di affidarsi alla propria coscienza anziché rimettersi alle decisioni di un gruppo o di un presidente che non ha mai dato segni di cedimento.
E infatti la risposta di Cota alla sua maggioranza arriva già dal paese del Sol Levante, dove si trova per promuovere il turismo piemontese: «È stata la settimana più terribile della mia carriera politica ma sono sempre più convinto di andare avanti. Guardo al futuro della nostra Regione».
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