«Se non si troverà una soluzione la Lega correrà da sola»: questa la minaccia paventata dal governatore uscente della Regione Piemonte, Roberto Cota. Il riferimento è alla scelta dei candidati per il centrodestra da presentare alle prossime elezioni regionali e all’ipotesi di selezionarli tramite delle primarie. Su quest’ultimo punto l’esponente del Carroccio ha ribadito che la Lega Nord non si è mai opposta a questa richiesta, aggiungendo però che le primarie non possono essere espressione di singole forze politiche.
I dubbi di Cota riguardano poi anche le tempistiche per procedere a una selezione di questo tipo: «Ci sono delle scadenze obiettive», ha detto, e se «fino a oggi non si sono fatte, mi sembra che il tempo per questo sia finito».
Il governatore è passato poi all’attacco del candidato per il centrosinistra, Sergio Chiamparino, sostenendo che l’ex sindaco di Torino sia «l’esempio di un falso mito che è stato costruito» e che con la sua amministrazione «ha lasciato Torino piena di debiti». Queste le parole con cui Cota ha risposto alle accuse che Chiamparino, durante il comizio tenuto sabato per dare avvio alla propria campagna elettorale, gli aveva mosso parlando di «disonore» in riferimento alla giunta leghista che ha governato la Regione negli ultimi quattro anni.
Cota si è difeso affermando che la miglior risposta alle critiche avanzate dal candidato del centrosinistra la danno i risultati del suo lavoro come presidente del Piemonte. «Abbiamo ereditato una Regione sull’orlo del default, con undici miliardi di debiti, oggi abbiamo una Regione con i conti stabili».
Che l’amministrazione precedente e la gestione dei giochi olimpici abbiano lasciato Torino e il Piemonte con un debito molto alto è un dato ormai incontestabile. Tuttavia le affermazioni con cui Cota si è fregiato di aver sistemato i conti della Regione sollevano qualche dubbio, non solo pensando allo scandalo di “Rimborsopoli” che ha recentemente investito la giunta leghista e i consiglieri regionali, ma anche al fatto che il riordino dei conti del Piemonte è stato fatto innanzitutto tramite pesanti tagli al welfare e ai servizi.