A meno di un mese dal voto, il Tribunale Amministrativo Regionale torna a essere chiamato in causa per le ormai imminenti elezioni per la giunta che governerà il Piemonte nei prossimi cinque anni.
A sollevare nuove polemiche è l’iniziativa del Movimento 5 Stelle che questa mattina ha depositato il ricorso presso il Tar contro la presentazione di ben 40 liste di candidati. Si tratta di quelle liste che, appoggiandosi a una voce della legge elettorale, hanno potuto usufruire dell’esenzione dalla raccolta delle firme (altrimenti necessaria per presentarsi al voto) perché si sono legate a gruppi regionali già presenti a Palazzo Lascaris.
Ma con l’esclusione di alcune delle liste candidate avvenuta due giorni fa, i gruppi consiliari legati a quanti sono risultati “non idonei” sono diventati a loro volta passibili di respingimento.
E proprio questo è il contenuto del ricorso presentato quest’oggi dal M5S nei confronti di Forza Italia, Moderati per Chiamparino, L’altro Piemonte a sinistra, Ncd-Udc, Verdi-Verdi e Destre Unite. Ad assistere i grillini è l’avvocato Mattia Crucioli, lo stesso con cui i Cinque Stelle hanno vinto il ricorso contro le elezioni regionali del 2010 che portarono al governo della giunta leghista di Roberto Cota.
All’iniziativa del M5S non è mancata la reazione di Gilberto Pichetto, la cui lista Pensionati per Pichetto figura tra quelle annullate. Il candidato governatore per Forza Italia e Lega Nord ha affermato di non voler fare a sua volta ricorsi ma che a suo parere ad aver violato le regole sono proprio i grillini: «Le regole devono valere per tutti. Se vuole essere corretto, Bono deve ritirarsi». Pichetto ha poi aggiunto provocatoriamente che se il candidato del M5S si ritirasse sarebbe pronto a inserirlo nella propria giunta «è uno secco, preciso, potrebbe essere un buon assessore al Bilancio».
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