Il pm Gianfranco Colace ha chiuso le indagini per l’inchiesta Ream Bis e ha iscritto nel registro quattro indagati tra cui l’ex sindaco Piero Fassino, il presidente di Fondazione Crt Giovanni Quaglia e Antonio Miglio, oggi ai vertici della Cassa di Fossano, al tempo dei fatti contestati braccio destro di Quaglia e consigliere di amministrazione di Ream.
Il reato contestato è turbativa d’asta. L’inchiesta, nata da una costola di quella che ha portato alla condanna di Chiara Appendino, riguarda l’origine stessa della vicenda. Ovvero come mai nel 2012, all’epoca della giunta Fassino, si decise di indire una gara d’appalto per l’area ex Westinghouse. Allora Ream, partecipata di Crt, versò una caparra di 5milioni di euro. Ma l’anno successivo non partecipò alla gara e non fu restituita la somma, che si tramutò nel debito non correttamente iscritto nel primo bilancio di giunta Appendino.
Secondo i magistrati infatti Piero Fassino avrebbe agito in base a un accordo stipulato con il patron di Esselunga che avrebbe portato a favorire Amteco&Maiora nella gara relativa alla riqualificazione dell’area di via Borsellino, a cui non partecipò neppure Nova Coop che successivamente fece ricorso al Tar del Piemonte sostenendo che nel bando non si tenesse conto della valutazione ambientale strategica.