Sono circa 200 i No Tav che questa mattina hanno atteso la tanto annunciata e poi cancellata visita del premier Matteo Renzi. Due i presidi organizzati per l’occasione. Uno partito dal campo sportivo di Giaglione e l’altro dalla centrale elettrica di Chiomonte. Il ritrovo era alle 9 del mattino ma c’è già chi affidato alle previsioni meteo incerte ha passato la notte accampato in Clarea nel caso il presidente del Consiglio avesse deciso di fare una toccata e fuga alle 7 del mattino. Ipotesi che era stata presa in considerazione alla vigilia.
Numerosi anche gli uomini e i mezzi della polizia a presidiare entrambi i lati del cantiere. Ma come detto, di Matteo Renzi neanche l’ombra. Il primo ministro dopo essere stato allo stabilimento della L’Oréal di Settimo Torinese se si è recato alla sede del quotidiano La Stampa e con tutta probabilità si sta già preparando a lasciare il capoluogo piemontese. Dunque visita al cantiere rinviata, vuoi per motivi di sicurezza, come era già accaduto per il vertice europeo per l’occupazione giovanile dell’11 luglio, vuoi per il meteo, che visto le nuvole a bassa quota non ha permesso all’elicottero presidenziale di atterrare. Eppure a quanto pare Renzi non demorde e promette, forse per accontentare anche il compagno di partito Sergio Chiamparino, che aveva richiesto la sua presenza, che verrà in Val di Susa. Tra le date più probabili la settimana tra il 13 e il 18 ottobre per quanto la visita andrebbe a coincidere con altre giornate “calde” poiché studenti e movimenti sociali hanno già indetto scioperi e manifestazioni.