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sabato, 27 Luglio 2024

Pubblica amministrazione, pre-pensionamenti per fare spazio ai giovani

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Alessandra Del Zotto
Via il vecchio per fare spazio al nuovo. Questa la ricetta annunciata da Marianna Madia, ministro della Funzione pubblica, che a margine del convegno “I manager che vogliamo” ha annunciato di star lavorando alla riforma della pubblica amministrazione allo scopo di far spazio ai giovani. Ricorrendo magari a pre-pensionamenti.
«A me sta a cuore trovare risorse per la p.a. – ha esordito il ministro – In particolare, mettere risorse a favore dell’entrata di nuove energie, di ragazzi e ragazze che da troppo tempo non riescono a fare il loro ingresso in questo campo in modo sano». La soluzione dunque potrebbe essere, parole della Madia, una sana mobilità obbligatoria.
Per quanto riguarda il numero degli esuberi, di cui in questi giorni si è molto parlato, il ministro ha affermato che 85 mila è «un numero e una terminologia assolutamente sbagliata e distorta anche rispetto al piano Cottarelli».
Duro colpo per i sindacati, che in queste ore stanno cercando di fare i conti con quanto sostenuto dal ministro a proposito di una possibilità di confronto con le parti sociali. La Madia infatti non da per scontato l’apertura di un tavolo di discussione con i sindacati sulla faccenda, dati i tempi stretti del governo rispetto alla tabella di marcia imposta dal premier Matteo Renzi.
«Se vuole cambiare verso rispetto agli anni bui della controriforma Brunetta, siamo disponibili a dargli una mano – afferma Rossana Dettori, segretaria generale della Fp-Cgil Nazionale riferendosi alla Madia – Ma non ci dica che non c’è tempo per confrontarsi sulla riforma della pubblica amministrazione. É una posizione paternalistica che stride con la sua giovane età. Per altro una posizione fortemente sbagliata».
Nel frattempo, sempre sul tema occupazionale, arriva una smentita da parte di Giuliano Poletti, ministro del lavoro. Poletti spiega che non vi sarà alcun bonus in busta paga per i lavoratori dipendenti, come nei giorni scorsi aveva ipotizzato qualche giornale.
«La scelta per l’aumento di 80 euro in busta paga resta quella annunciata da Renzi – conferma il ministro del lavoro – ovvero un intervento sull’Irpef e sulle detrazioni da lavoro dipendente». E, avvisa a margine, nonostante le considerazione sull’aumento del Pil non bisogna illudersi che questo 2014 si presenti come un anno facile.
«Sarà un anno ancora di grande sofferenza per il lavoro – continua Poletti – La dinamica dell’occupazione continuerà ad essere molto pesante». Ma, assicura il ministro, il governo cercherà di accelerare sulla ripresa.

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