Un’istanza di rimessione per legittimo sospetto è stata avanzata alla Corte d’Appello di Torino dai legali di Daniele Moroni, responsabile tecnico dello stabilimento torinese dell’acciaieria Thyssenkrupp dove nel 2007 morirono in un rogo sette operai. In secondo grado, Moroni è stato condannato a otto anni e sei mesi, dopo che i giudici avevano derubricato l’omicidio volontario a omicidio colposo con colpa cosciente.
La Cassazione nel 2014 ha disposto un Appello bis per rimodulare le pene a carico degli imputati, che andranno in aula il 28 maggio. Secondo i legali dell’ex dirigente, il clima a Torino sarebbe tale da poter inficiare la serenità del giudizio, motivo per cui hanno chiesto alla Cassazione di pronunciarsi sull’eventuale trasferimento del processo ad altra sede.
Non bastasse, i difensori hanno presentato alla suprema corte un ricorso straordinario con cui chiedono per il loro assistito l’annullamento senza rinvio della condanna per omissione dolosa di cautele infortunistiche, mentre per l’accusa di omicidio colposo chiedono il rinvio al nuovo Appello. Per gli avvocati, mancherebbe il nesso di causa tra le omissioni contestate all’ingegnere e il rogo divampato nella fabbrica.
L’istanza di rimessione è resa possibile dalla legge Cirami del 2002, che, tra le cause di trasferimento di un processo ad altra sede, ha inserito il “legittimo sospetto”. Nel caso di una pronuncia favorevole della Cassazione, il processo dovrebbe riprendere daccapo.