Si è aperto oggi il processo a Stefano Esposito, senatore del Partito democratico accusato di diffamazione nei confronti di quattro No Tav. Il parlamentare, da sempre in prima fila a sostegno della linea ad alta velocità Torino-Lione, è comparso oggi nel tribunale di Torino per rispondere di un articolo sul suo blog, del 8 dicembre del 2011, nel quale commentava gli scontri avvenuti quel giorno in Valle di Susa: «Anche oggi – scriveva Esposito – il circo dei violenti e dei teppisti capitanati da Askatasuna (un centro sociale di Torino ndr) si è radunato per fare l’unica cosa che conoscono, attaccare la polizia». Il senatore si era poi augurato che venisse perseguito «a norma di legge» chi «aveva pianificato e diretto le azioni violente», pubblicando nomi e cognomi di alcune persone. Quattro di loro, che tra l’altro non furono mai coinvolti nell’inchiesta sugli incidenti (sfociata in un processo con undici imputati cominciato ieri a Torino), presentarono querela contro Esposito e la procura incriminò il senatore. I quattro No Tav si sono costituiti parte civile.
I legali della difesa ritengono che le affermazioni del loro assistito contenessero valutazioni politiche di carattere generale e non diffamatorie.
«Vedremo come andrà a finire» ha detto il senatore, il quale non ha sollevato questioni di procedibilità legate alla sua carica.
«Ma se questa vicenda servirà ad avvicinare alla giustizia delle persone che abitualmente dicono di essere perseguitate dalla magistratura, e in particolare dalla procura di Torino, ne sarò lieto» ha concluso il parlamentare Pd.