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sabato, 27 Luglio 2024

Preso il presunto assassino di Antonio Pisano

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

C’è finalmente un nome per l’assassino di Antonino Pisano, l’uomo freddato a colpi di pistola in via Ghedini 13, in zona Barriera di Milano, il 21 novembre 2012.
Il lavoro degli uomini della Squadra Mobile di Torino ha infatti permesso di fermare il presunto killer. Si tratterebbe di un noto pregiudicato, Vincenzo Denaro, con il quale la vittima aveva rapporti per traffici di droga.
A incastrare l’uomo, che ha alle spalle una storia criminale che inizia negli anni Settanta e che annovera reati come il sequestro di persona e il tentato omicidio di un agente di custodia, le testimonianze di chi quella sera si era trovato sul luogo del delitto che hanno portato a un lungo lavoro degli inquirenti per mettere insieme tutti i pezzi.
Infatti, chi nel tardo pomeriggio di quel 21 novembre si trovava a passare per via Ghedini ha descritto l’assassino come un uomo intorno alla cinquantina, dalla corporatura robusta e dai capelli bianchi. Sempre secondo i testimoni l’uomo avrebbe detto alla vittima dopo aver esploso i colpi: «Questi dovrebbero bastarti», prima di allontanarsi a piedi.
Non solo. La scorsa primavera alla Questura di Torino una telefonata anonima affermava che un tale Enzo Denaro si aggirava per la città armato e pericoloso. Insomma, tanti tasselli che uniti riconducevano proprio al pregiudicato siciliano.
Da qui un lungo lavoro alla ricerca dell’uomo che non solo dopo l’uccisione di Pisano si era ben guardato dal comparire di nuovo nella zona di via Ghedini, ma che si era anche dato alla latitanza per evitare un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per traffici di stupefacenti.
Già, perché infondo il Denaro ci avrebbe messo tutta la sua esperienza di lunga data per sfuggire alla cattura. Per esempio, disattivando subito le utenze telefoniche utilizzate il giorno dell’omicidio e non portando con sé nessun telefono nei mesi successivi. Peccato che proprio le foto segnaletiche presenti in abbondanza negli archivi della polizia hanno reso facile il suo riconoscimento ai testimoni oculari. Senza contare che nel suo covo in strada Antica di Collegno è stata trovata un’arma compatibile con quella del delitto.
Al Denaro, già in carcere per altri reati, è stata notificata questa mattina la nuova misura cautelare. Mentre sul movente gli uomini della squadra mobile sono sicuri sia da ricercare nel traffico di droga che avrebbe messo più volte in contatto vittima e presunto assassino, visto che anche il bar davanti al quale è avvenuto l’omicidio era il luogo in cui Denaro abitualmente gestiva lo smercio delle sostanze.

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