Nella polemica sul vagone di Primo Levi, ospitato in piazza Castello e non gradito al soprintendente ai Beni architettonici del Piemonte Luca Rinaldi, che lo ha definito un baraccone e una pagliacciata, dopo il ministro alla Cultura Dario Franceschini, interviene Luca Cassiani, presidente alla Commissione Cultura della città di Torino.
Come il ministro, anche Cassiani difende il simbolo della tragedia dell’Olocausto. Nono solo. Il consigliere del Pd evidenzia anche la sua preoccupazione di quanto accade, nel totale silenzio della Sovraintenda dei beni architettonici, ogni domenica nelle piazze torinesi. «La presenza del vagone piombato in cui venne deportato Levi e tanti altri ebrei ad Auschwitz e in altri campi di sterminio in piazza Castello per un periodo limitato va bene – spiega Luca Cassiani – Sinceramente sono più preoccupato per le pagode selvagge che infestano le piazze auliche della città sempre più frequentemente la domenica».
«Sicuramente è meno impattante il vagone in piazza Castello che i mercati a cielo aperto in piazza San Carlo, piazza Carignano, e piazza Carlo Alberto».
Luca Cassiani esprime un disagio che i torinesi hanno più volte sollevato anche con lettere indirizzate ai giornali, come al nostro ad esempio, «Rinaldi si occupi di più delle fiere nelle piazze e di quelle manifestazioni che non sempre rendono onore all’architettura della nostra città e che non ci fanno fare di certo bella figura con i turisti che vengono a visitarla», continua Cassiani.
«In nessuna città europea, nelle piazze centrali si svolgono manifestazioni di commercio con preoccupante frequenza come accade a Torino» conclude Cassiani.