Cinque anni di carcere per aver l’omicidio colposo della modella Reeva Steenkamp. Si conclude così il processo all’ex campione paralimpico sudafricano Oscar Pistorius per aver ucciso la fidanzata la notte di San Valentino del 2013. La sentenza è stata pronunciata nel tribunale di Pretoria dal giudice Thokozile Masipa, che l’ha definita «equa e giusta sia nei confronti della società, sia dell’accusato». In seguito Pistorius è stato prelevato dagli agenti e trasferito nel carcere di Kgosi Mampuru II, dove probabilmente sconterà la condanna e che ospita già un centinaio di atleti disabili. L’accusa aveva chiesto dieci anni di prigione, la difesa una condanna ai lavori socialmente utili con sospensione condizionale della pena e periodi di arresti domiciliari. L’ex atleta aveva sempre negato di aver ucciso intenzionalmente Reeva e di averla scambiata per un ladro un bagno. Una tesi che alla fine è passata, dal momento che lo scorso mese il giudice ha stabilito la non intenzionalità dell’assassinio, condannando Pistorius per aver agito con negligenza e forze eccessiva.
«Ho valutato la gravità del reato – ha detto il giudice – Con un’arma letale, un’arma da fuoco carica l’accusato ha sparato non una, ma quattro volte. Il bagno dove era rinchiusa Reeva è un cubicolo stretto e non c’era spazio perché chi era dietro la porta potesse fuggire». Queste le ragioni per cui l’affidamento ai servizi sociali dunque non sarebbe «opportuno» ha continuato Masiba, concludendo che «Sarebbe un giorno triste per questo Paese se si creasse l’impressione che c’è una legge per i ricchi e famosi e una legge per i poveri».
La famiglia di Reeva Steenkamp si è detta soddisfatta della sentenza. «Siamo molto contenti» ha dichiarato il padre, sottolineando che non faranno appello. Secondo l’avvocato di Pistorius, invece, il campione paralimpico trascorrerà in carcere solo dieci mesi, scontando gli altri 50 richiesti agli arresti domiciliari.