di Vanna Sedda
Se la pubblica amministrazione non provvede, ci pensano i cittadini. È quello che è successo a Roma, dove un gruppo di abitanti di San Lorenzo e dell’Esquilino, stanchi di non essere ascoltati, ha realizzato a proprie spese una pista ciclabile. Un’azione partita dal basso, che dimostra come una mobilità alternativa è scelta da sempre più persone ed è possibile, anche in una città altamente congestionata dal traffico come Roma.
Da anni i residenti della zona chiedevano all’amministrazione comunale di rendere più sicuro per bici e pedoni il tunnel di San Bibiana, ossia il tratto di strada che sotto la ferrovia collega i due quartieri. 50 mila abitanti, a cui si aggiungono quelli che transitano lungo la via Tiburtina, molti dei quali hanno scelto di lasciare a casa l’auto e muoversi in bicicletta. Un percorso di poco più di 100 metri, ampio circa 9, delimitato ai lati da due passaggi pedonali, talmente ridotti da rendere difficoltoso l’incrocio di due persone. Una carreggiata a senso unico, non transitabile su due ruote in contromano, se non a proprio rischio e pericolo. L’alternativa è una strada più lunga e comunque pericolosa.
Le richieste agli organi competenti, gli incontri con gli assessori, la petizione lanciata online nel 2012 e un progetto elaborato e presentato in Comune non hanno portato ad alcun risultato. Così un gruppo di abitanti, stufo di non avere risposte, ha deciso di autotassarsi e realizzare autonomamente la pista ciclabile.
Nell’ultima domenica di novembre, una decina di volontari si sono messi all’opera e in circa un’ora hanno tracciato la linea che delimita la corsia riservata alle bici, sistemato delle bottiglie-paletti per segnalarla, dipinto il simbolo della bicicletta a terra e posto un segnale verticale. Il tutto alla modica cifra di 140 euro.
«Questa azione vuole solo dimostrare quanto sia facile a volte fare quello che è necessario». Scrive il gruppo di cittadini promotore dell’iniziativa, nel volantino diffuso alla cittadinanza e al sindaco-ciclista Ignazio Marino . «Ovviamente sappiamo bene che per una amministrazione è tutto molto più complicato, le procedure per decidere e per fare, le molte norme da rispettare. E contiamo che realizzi l’opera molto meglio di come abbiamo fatto noi. Ma rimane il fatto che, per un opera così facile e così condivisibile, è inaccettabile che si debba aspettare un tempo così lungo». La richiesta è quella di una politica di mobilità urbana che tenga in considerazione le esigenze dei ciclisti, con itinerari sicuri nel traffico: «Il sindaco Ignazio Marino, che è sensibile al problema perché usa la bici, capirà sicuramente e raccoglierà subito la nostra domanda di sicurezza, ovunque è possibile farlo a costo zero». Un esempio di cittadinanza attiva, per tutti i centri abitati, piccoli o grandi che siano.