di Andrea Doi
Tra i motivi per i quali Standard&Poor’s ha rivisto al ribasso l’outlook del rating del Comune di Torino (da stabile a negativo) del semestre settembre 2016 – marzo 2017 vi era anche il tema del peggioramento dei dati di incasso. Durante la relazione al bilancio preventivo tenuta quest’oggi dall’assessore Rolando l’entità di questo peggioramento è stata resa pubblica: l’anticipazione di tesoreria ha toccato la cifra “monstre” di 405 milioni di euro.
Esaminando le serie storiche dell’anticipo di tesoreria emerge un quadro diverso da quello raccontato nella relazione dell’assessore al Bilancio, che ovviamente suggerisce che sia di altri la responsabilità di questo crollo. Infatti, seppur in una dinamica di crescita, negli anni passati l’anticipo di tesoreria è stato alto a giugno, per poi tornare sotto controllo a dicembre. È una dinamica logica: è nella seconda parte dell’anno, infatti, che avvengono la maggior parte degli incassi, siano essi da tributi, da recupero evasione, da dismissioni mobiliari e immobiliari.
L’unico anno in cui questo recupero tra giugno e dicembre non avviene è il 2016 a conferma del quadro apparso oggi sulla totale assenza di visione globale e della mancanza di una strategia soddisfacente sulle politiche di entrata. Non solo non avviene il recupero tra giugno e dicembre, ma la situazione si aggrava enormemente tra dicembre e marzo.
Nel dettaglio: nel 2013 il saldo è migliorato di 77 milioni, nel 2014 di 163 milioni, nel 2015 di 108 milioni. Nel 2016 (con Appendino sindaca) 6 milioni. Tra dicembre e marzo, inoltre, è peggiorato ulteriormente di altri 133 milioni di euro.
Anche i non esperti sanno che non basta avere un bilancio in pareggio e che se non c’è cassa, sono guai. È su questo terreno che si gioca la partita della tenuta finanziaria del Comune e i dati si commentano da soli. Queste cifre testimoniano meglio di tante parole come la cassa della Città di Torino non sia stata gestita negli ultimi nove mesi, ragione per la quale il ricorso all’anticipazione di tesoreria ha toccato livelli record.
La strategia della nuova amministrazione esclude nuove alienazioni patrimoniali ed è affidata al nuovo piano di riorganizzazione della riscossione più volte annunciato dall’assessore Rolando e dal direttore Lubbia.
Basterà? A giudicare dai dati dei primi nove mesi di governo a Cinque Stelle non c’è da scommetterci.