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sabato, 27 Luglio 2024

Otto anni per finire la Tav, Virano: “Opera ormai è irreversibile”

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Otto anni per finire i lavori e dieci per rendere operativa la linea. Sono questi i temi della Tav secondo quanto emerge dal Rapporto 2021 dell’Osservatorio territoriale infrastrutture Piemonte, realizzato da Confindustria Piemonte e Unioncamere Piemonte, in collaborazione con la Regione, che monitora 50 opere infrastrutturali e due corridoi europei dal 2001.

Il rapporto prevede la data di ultimazione lavori nel 2030 e l’operativa nel 2032. Il direttore generale di Telt, Mario Virano, aprendo a Chiomonte l’incontro dell’Osservatorio Infrastrutture di Confindustria e Unioncamere ha precisato: “La realizzazione della Torino-Lione va avanti, la soglia di irreversibilità dell’opera è ampiamente superata. Stiamo perfettamente rispettando le scadenze concordate con la Commissione Europea”. 
“I lavori procedono in modo positivo, – ha proseguito Virano – sono finiti per 1,4 miliardi, sono in corso per 4 miliardi, quindi sono stati aggiudicati lavori per circa 6 miliardi. Questi obiettivi qualche anno fa sarebbero stato considerato ottimistici, invece ci siamo arrivati. Abbiamo appaltato tutta la parte francese che riguarda l’80% del totale dei lavori ed è in fase avanzata la parte italiana del tunnel di base. Stiamo lavorando perché a fine anno sia pronto tutto per la di gara attrezzaggio tecnologico del tunnel di base del valore circa 2 miliardi, un unico appalto in Italia e Francia quindi di particolare complessità. Le cose procedono. Ci stiamo confrontando con gli effetti della crisi ucraina, è un momento di approfondimento per capire gli effetti di medio e lungo termine, dipende moltissimo da come evolverà il quadro in Ucraina. Siamo consapevoli del contesto generale con le tensioni su prezzi materie prime, energia”.
Virano ha spiegato che “il nuovo commissario Mauceri non è ancora nella pienezza dei suoi poteri perché deve avere l’avvallo della Corte dei conti, è molto sensibile su questi temi, con lui si potrà lavorare molto bene. Al di là delle inquietudini internazionali l’opera è perfettamente incardinata, compete a noi portarla avanti”, ha concluso.

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