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martedì, 5 Novembre 2024

Ostello della gioventù alla Cavallerizza. Gli occupanti: “Progetto indefinito nato senza confronto”

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Un ostello della gioventù all’interno della Cavallerizza Reale: è questa la destinazione che l’amministrazione locale ha proposto nei giorni scorsi per lo storico complesso torinese.
Dalla fine dello scorso maggio i locali che si estendono tra via Verdi e via Rossini sono stati occupati da Assemblea Cavallerizza 14.45, che ha raccolto attorno a sé studenti, giovani, artisti, docenti, registi e tanti semplici cittadini accomunati dalla volontà di difendere quello spazio dall’abbandono e dai progetti di speculazione e svendita che si profilavano all’orizzonte nelle intenzioni del Comune.
Ora, dopo diversi mesi di incertezze e proposte poi cadute nel nulla, da piazza Palazzo di Città e dalla Regione Piemonte è arrivato infine l’annuncio di un accordo: un ostello della gioventù “low cost” negli storici locali dell’ex residenza sabauda.
La proposta, però, è stata accolta con una certa criticità dagli occupanti: in un comunicato diffuso nelle scorse ore, i ragazzi e le ragazze di Assemblea Cavallerizza 14.45 scrivono che «in piena continuità con il passato, il progetto resta indefinito e privo di reale attendibilità» e che, soprattutto, è mancato un «confronto con la cittadinanza che da mesi chiede un dialogo con l’amministrazione e l’avviamento di una progettazione partecipata con le istituzioni».
Ma, proseguono, non sono solo le modalità con cui la notizia della “svolta” sul futuro del complesso è arrivata alle orecchie della cittadinanza a destare perplessità, bensì anche alcuni contenuti della proposta stessa: «gli interessati menzionati sarebbero “grandi catene alberghiere”, definizione che, così posta, sembra rispondere all’ennesima richiesta speculativa. La parte adibita a ostello sarebbe un terzo del complesso; dei restanti due terzi vengono fatte vaghe menzioni ad aree teatrali e ad esercizi commerciali».
Il comunicato si chiude poi con l’auspicio che l’amministrazione locale sappia riparare a questa prima uscita allo scoperto instaurando un dialogo reale con i cittadini e che l’annuncio di una nuova destinazione per la Cavallerizza «non sia solo vetrina politica ma un reale cambio di vedute sul destino del complesso Unesco».
Una prima occasione, scrivono gli occupanti, potrebbe essere quella del “Forum delle idee” e del “Tavolo di progettazione” che si terranno proprio all’interno dello storico complesso all’inizio del mese prossimo. Resta da vedere se i rappresentanti del Comune di Torino e della Regione Piemonte accetteranno l’invito al confronto.

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