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sabato, 27 Luglio 2024

Ospedale di Settimo, a rischio 170 lavoratori. Valle (PD): “Icardi decida”

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“È scaduta nel 2019 anche l’ultima Delibera della Giunta Regionale che confermava l’assetto organizzativo dell’Ospedale Civico di Settimo Torinese, che intenzioni ha l’Assessore Icardi in merito? Cosa farà per i 170 lavoratori della Cooperativa Frassati impiegati nella struttura?” queste le domande rivolte all’Assessore alla Sanità Icardi con un’interrogazione depositata dal Consigliere regionale del Partito Democratico Daniele Valle. 

L’Ospedale, destinato al trattamento delle  post-acuzie, della riabilitazione e della lungodegenza, è stato in questi anni gestito dalla Società S.A.A.P.A. S.p.A., la cui compagine sociale è composta dalla Regione Piemonte che, attraverso l’Asl Città di Torino e l’Asl To4, ha la maggioranza delle quote (52%), dalla Città di Settimo (31,48%), dalla Cooperativa Frassati (16,50%) e dalla partecipata Patrimonio (0,02%).

L’ultima Delibera regionale a conferma di questo assetto, attivo dal 2009, è però scaduta nel 2019. “Questa sperimentazione gestionale pubblico-privata risponde a un modello innovativo di management delle attività sanitarie pubbliche che si propone di migliorare la qualità dell’assistenza e la Cooperativa Frassati ha impiegato in questi 10 anni personale qualificato che si è occupato dei servizi assistenziali, infermieristici e riabilitativi che certamente deve essere garantito e valorizzato anche in un futuro assetto” sottolinea Valle.

“L’Assessore Icardi – conclude Valle – nel novembre scorso, aveva spiegato che stava valutando tre ipotesi sul futuro dell’Ospedale: o disporre il passaggio dal regime sperimentale al regime ordinario, previa scelta del socio privato tramite procedura a evidenza pubblica, o chiudere la sperimentazione, prevedendo una gestione diretta da parte dell’ASL con l’acquisizione delle quote sia del Comune sia del privato (una pubblica gestione, come tutti gli altri ospedali), o chiudere la sperimentazione con la vendita del presidio ai privati. In questo quadro ritengo importante fare, oggi, il punto su quale delle tre ipotesi sia stata presa in considerazione e, in particolare su quali misure la Regione intenda mettere in campo per tutelare la posizione lavorativa delle 170 persone impiegate nel presidio, al momento in essere presso la Cooperativa Frassati”.

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