Il comparto turistico-ricettivo torinese, fiaccato da un anno di pandemia che ha determinato una perdita di quasi 3milioni di presenze turistiche, non potrà reggere altre chiusure. A un anno dal primo lockdown e di fronte a un’altra Pasqua cancellata Federalberghi Torino lancia l’allarme e auspica che le attuali settimane di zona rossa rappresentino l’ultimo necessario sacrificio per uscire dall’emergenza sanitaria e salvare almeno la seconda parte del 2021.
Di qui la necessità di procedere con rapidità sul tema delle vaccinazioni e di riaprire al più presto i confini tra le regioni per stimolare un primo rilancio dei flussi turistici e consentire alle strutture ricettive, che da marzo 2020 non sono mai state obbligate a chiudere, di respirare nell’attesa di una ripresa definitiva.
“A livello nazionale Federalberghi ha già sottoscritto un accordo con i Sindacati per chiedere alle autorità competenti l’accesso tempestivo alla vaccinazione – prosegue Fabio Borio – non intendiamo sgomitare per passare davanti ad altre categorie ma riteniamo che proteggere il nostro personale consentirebbe di promuovere nei confronti della clientela, tanto italiana quanto straniera, un messaggio di sicurezza, di garanzia di qualità e attenzione alla persona per offrire soggiorni e vacanze serene e così rilanciare definitivamente il turismo e il brand Italia nel mondo”.