di Moreno D’Angelo
Un aereo di carta lanciato da una finestra e parte una poesia davanti a un folto pubblico attento e silenzioso. Non siamo in un teatro ma in un cortile nel cuore di Torino in via dei Mercanti numero tre.
Continua il successo di quello che tutti conoscono come “il balconcino”. Una casa diventata un teatro di strada. Ormai da tempo un appuntamento fisso domenicale, nel cuore di Torino che ha visto “affacciarsi” e coinvolgere tanti nomi più o meno noti della cultura, del teatro, della poesia e soprattutto del mondo musicale torinese.
Protagonisti di questo cortile-teatro sono due abitanti di una casa che hanno avviato questo singolare modo di proporre da un balcone musica e cultura. Il cortile è ormai arricchito di bandiere e cartelli. Vi sono anche inviti alla sopravvivenza con una scritta “il balconcino non deve chiudere”, visto che l’iniziativa è stata oggetto di segnalazioni e pressioni da persone che non gradiscono questa “occupazione culturale” domenicale. Su questo si attendono imminenti chiarimenti e sviluppi. Intanto il “balconcino” continua a raccogliere simpatie e consensi. Gli ospiti si moltiplicano e lo spettacolo si arricchisce. Il tutto in modo spontaneo.
Con un pubblico di appassionati e passanti coinvolto e corretto. Tra di essi anche molte famiglie, anziani e bambini. Non vi sono programmazioni, non ci sono istituzioni. Tutto autogestito, gratuito e senza supporti. I due inquilini protagonisti sono Maksim Cristian, che suona la chitarra e coordina le performance, e la sorprendente cantante lirica Daria Spada che, con i suoi vocalizzi e arrangiamenti originalissimi, incanta e cimentandosi in ogni sorta di genere musicale. Un sorta di punk lirico. Per molti è diventato un appuntamento fisso della domenica pomeriggio.
Un esempio originale di fare cultura spettacolo in modo pubblico, diretto e coinvolgente. La grande partecipazione e simpatia e sorrisi che il balconcino incontra sono il miglior modo di riconoscere il suo valore sotto l’aspetto sociale e culturale che va ben oltre le logiche del “fare spettacolo”.
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