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sabato, 27 Luglio 2024

Olio di palma: ecco perché evitarlo

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Vanna Sedda
L’olio di palma è un olio non idrogenato saturo, ricavato dalle palme da olio. È un olio commestibile, largamente usato nei prodotti alimentari, come biscotti, crackers, dolciumi e alimenti confezionati, ma anche la materia prima di molti saponi, polveri detergenti e prodotti per la cura della persona. Viene anche utilizzato come olio di frittura per alimenti, per produrre oggetti di plastica, gomma e vernici, e addirittura per ricavare energia elettrica.
La sua assunzione però risulta essere pericolosa per la nostra salute. Non solo, anche la sua produzione ha conseguenze dannose sull’ambiente.
Nonostante questo Il suo impiego si è largamente diffuso. Ma perché è meglio evitarlo?
Innanzitutto ha un contenuto elevatissimo di grassi saturi, oltre il 50%, tra cui l’acido palmitico, che stimola la produzione e l’accumulo di colesterolo, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari, come infarto e ictus. Alcune autorità sanitarie internazionali, come l’americana Food And Drug Administration hanno obbligato i produttori a mostrare sulle etichette degli alimenti la quantità di olio di palma utilizzata per ogni singola porzione, per evitarne l’abuso. 
È chiaro che piccole dosi non costituiscono un pericolo in se, il problema è che viene ampiamente utilizzato nell’industria alimentare, soprattutto dolciaria, nella sua versione raffinata, priva quindi delle sostanze benefiche, sia perché è economico, sia perché è facilmente maneggiabile. Risulta perciò molto facile ingerirlo più e più volte al giorno senza rendersene conto. Cercare di evitarlo può sembrare un’impresa, un primo passo da fare è quello di controllare sempre le etichette dei prodotti che si acquistano, meglio diffidare di quelli dove non è specificato il suo impiego, con diciture come “oli vegetali”, “oli grassi” o “altri oli”. Preferire sempre oli di oliva, o di girasole o di lino.
Inoltre produrre l’olio di palma ha dei costi ambientali elevatissimi. Nel Sud est asiatico, soprattutto in Indonesia e Malesia, vengono disboscate o date alle fiamme intere foreste pluviali per ospitare monocolture di palme da olio.
Gli incendi sprigionano un elevato quantitativo di gas inquinanti con un enorme danno per l’ambiente e per gli animali. In più vengono sottratte ampie terre da destinare all’alimentazione umana. Risulta anche poco ecologico da un punto di vista energetico produrre biodiesel da olio di palma, le emissioni derivanti dalla sua produzione hanno un impatto superiore rispetto a quelle di altri combustibili.
La scelta di consumo alternativo non è quindi solo di tipo salutare, ma soprattutto per preservare l’ambiente.

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