Torna agli onori della cronaca Monsignor Nunzio Scarano, l’ex contabile dell’Amministrazione patrimonio sede apostolica, Apsa, a cui questa mattina la Guardia di Finanza ha notificato un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari.
Insieme a lui, finiscono nell’occhio del ciclone un altro sacerdote, anch’egli ai domiciliari, e un notaio cui per ora è stato solo interdetto l’esercizio dell’attività professionale.
Scarano dovrà rispondere dell’accusa di falso e concorso in riciclaggio e rendere conto alle autorità giudiziarie di quelle finte donazioni, che ammontano a milioni di euro, accertate nei mesi scorsi dagli investigatori.
La Procura della Repubblica di Salerno, che ha portato avanti le indagini, sta ora attendendo risposta alla richiesta di rogatoria presentata tramite il ministero della giustizia alla Santa sede. L’ordinanza di custodia cautelare dispone infatti il sequestro dei conti correnti a lui riferibili giacenti presso lo Ior.
Stando alle ipotesi degli investigatori, le finte donazioni presentate da Scarano sarebbero servite a coprire un grosso giro di riciclaggio di denaro. L’ex contabile dell’Apsa, infatti, si sarebbe rivolto a una sessantina di persone chiedendo che firmassero assegni circolari riportanti cifre a quattro zeri, spiegando di dover ripianare i debiti di una società immobiliare titolare di alcune abitazioni del centro storico di Salerno. Peccato che, stando ai risultati delle indagini condotte dalle fiamme gialle, l’importo degli assegni fosse poi restituito in denaro contate ai donatori in un secondo momento.
Monsignor Scarano si trovava già ai domiciliari a seguito di un’inchiesta della Procura di Roma che nel giugno scorso aveva riguardato lui e l’operatore finanziario Giovanni Carenzio insieme all’ex agente dei Servizi Giovanni Maria Zito. Dopo un primo periodo passato in carcere, a seguito di un ricovero all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno Scarano aveva ottenuto i domiciliari.
Alessandra Del Zotto
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