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sabato, 27 Luglio 2024

Nelle scuole si ricorda Aldo Moro a 100 anni dalla nascita dello statista ucciso dalle Br

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di Moreno D’Angelo

Era il 16 marzo 1978. L’immagine del corpo di Aldo Moro rannicchiato nella Renault 4 fece il giro del mondo e rimase nell’immaginario collettivo di intere generazioni. Anni turbolenti. Quella notizia, che cambiò drasticamente la storia del nostro Paese, impose subito una riflessione anche a tutto il movimento con assemblee nelle università e nelle fabbriche. Un fatto che aprì un dibattito su una vicenda che, dopo 38 anni è ancora avvolta dal mistero, sui reali mandanti responsabili di quell’omicidio eccellente e per il fallimento di una trattativa che sembrava possibile per salvare l’uomo che, insieme a Berlinguer, fu fautore del dialogo tra le masse popolari divise dall’atavico scontro tra Pci e Dc estava avviando il compromesso storico. Era l’epoca del monocolore democristiano guidato da Giulio Andreotti con l’appoggio esterno del partito comunista. Una esperienza che si interruppe dopo la morte dello statista democristiano.

Proprio sulla figura di Moro, in occasione del centenario della sua nascita, il parlamentare del Pd Giuseppe Fioroni, ex ministro  dell’istruzione, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro (istituita il 30 maggio 2014 L.82), ha organizzato una serie di incontri nelle scuole italiane.

Il primo si è svolto all’istituto Avogradro di Torino, che proprio in quegli anni fu teatro di scontri e proteste studentesche che avevano come “motore” le facoltà umanistiche  nel vicino Palazzo Nuovo. «Abbiamo approfondito le ragioni per non dimenticare la figura dello statista e per continuare a cercare la verità sulla sua uccisione e su quella degli uomini della sua scorta» ha spiegato  Fioroni  che ha partecipato all’iniziativa con Enrico Buemi, Fabio Favagno e Federico Fornaro.

Il presidente della commissione, ricordando il recente tributo del Parlamento europeo ad Aldo Moro, cui è stata intestata anche una prestigiosa sala, ha dichiarato: «Continueremo a ricordare Aldo Moro nelle scuole del nostro Paese con l’obiettivo di far vivere la sua memoria ed anche per rendere partecipi le giovani generazioni del difficile compito che e’ stato assegnato al nostro organismo».  Il 16 marzo, giorno dell’eccidio di via Fani, l’iniziativa si replicherà al liceo Virgilio di Roma dove sono  previsti gli interventi di Gero Grassi, Miguel Gotor, Maurizio Gasparri, Marta Grandia.

Sul fronte dei misteri e tanti interrogativi rimasti aperti sul caso Moro ha colpito una dichiarazione di Fioroni a una trasmissione radiofonica in cui precisava come Aldo Moro, nei giorni immediatamente precedenti al suo rapimento fosse molto preoccupato e allarmato. E come le sue paure non vennero prese nella giusta considerazione. L’ennesima commissione parlamentare potrebbe ancora avere molto da dire. Intanto parlare di quegli anni nelle scuole appare un fatto importante per far comprendere ai giovani fondamenti e  pericoli della nostra democrazia, riportando l’attenzione su un episodio chiave in uno dei periodi più travagliati della storia politica italiana del novecento.

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