Questa mattina è incominciata a Torino l’udienza preliminare per l’inchiesta denominata “Fenice”, che riguarda l’infiltrazione della ‘ndrangheta in Piemonte. In particolare l’insediamento nella zona di Carmagnola di una locale collegata alla cosca Bonavota, di Sant’Onofrio, Vibo Valentia.
Tra i 14 imputati c’è anche l’ex assessore regionale Roberto Rosso, detenuto dallo scorso dicembre al carcere di Torino delle Vallette. Rosso è accusato di scambio elettorale politico-mafioso. Secondo gli inquirenti, Rosso versò denaro, con l’aiuto di intermediari, a due esponenti della cosca Bonavota in cambio di voti per le elezioni regionali del 2019.
La Regione Piemonte, insieme a Fratelli d’Italia, Comune di Carmagnola e l’associazione Libera si è costituita parte civile.
“La decisione della Regione Piemonte è dovuta al fatto che in un momento delicato come questo in cui bisogna prestare particolare attenzione alle eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata , riteniamo sia importate far sentire la presenza della Regione in tutte le attività non solo d’impresa ma anche a livello processuale”, spiega l’avvocato Alessandro Mattioda, legale rappresentante della Regione Piemonte.