Si è aperto oggi il processo Fenice, nell’aula bunker del carcere Le Vallette, relativo alla presenza della ‘ndrangheta nella zona di Carmagnola, per cui sono indagate una ventina di persone tra cui l’ex assessore regionale Roberto Rosso, accusato di voto di scambio e finito in carcere lo scorso dicembre, da cui è uscito, per i domiciliari, solo da una settimana.
A tenere banco a inizio seduta in realtà un disguido tecnico, in quando mancava il collegamento video dall’aula era stato predisposto con il Palagiustizia e non con il carcere. “Avevamo avvertito tutti correttamente ma purtroppo siamo in Italia” è stato il commento del presidente del collegio giudicante Alberto Giannone. Ripristinato il collegamento si è potuto procedere con l’udienza a cui però Rosso era assente.
Come ha spiegato il legale del politico, l’avvocato Giorgio Piazzese, “non è per mancanza di rispetto: sapeva che non sarebbe stata un’udienza decisiva. Fra l’altro è ancora molto provato dai sei mesi di custodia cautelare e dovrà essere sottoposto a controlli medici”.
Intanto, il giudice ha respinto la richiesta degli avvocati della difesa di celebrare il processo a porte chiuse: “le dimensioni dell’aula sono tali da garantire un adeguato distanziamento sociale”.