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sabato, 27 Luglio 2024

Merkel-Draghi, la telefonata del rigore

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Secondo il settimanale tedesco Der Spiegel, la settimana scorsa la cancelliera Angela Merkel avrebbe telefonato al governatore della Bce Mario Draghi per chiedere lumi in merito al discorso da lui tenuto a Jackson Hole il 22 agosto, durante il summit dei banchieri centrali. A quanto pare la Merkel non avrebbe gradito la richiesta di Draghi di lavorare per la crescita dell’Europa, realizzando riforme strutturali, piuttosto che volgere l’attenzione esclusivamente sull’austerità nei bilanci.
«La flessibilità presente nelle norme europee – aveva affermato in quell’occasione il governatore della Bce – potrebbe essere utilizzata per affrontare meglio la debole ripresa economica e per concedere margini per coprire i costi delle riforme strutturali». Facile capire come queste dichiarazioni possano aver provocato più di qualche malumore all’interno della cabina di regia della politica tedesca. Almeno secondo quanto riportato dal Der Spiegel. Il portavoce della cancelliera, Steffen Seibert, ha però precisato che la Merkel non avrebbe chiamato Draghi per ricevere risposte in merito al discorso di Jackson Hole, quanto piuttosto per capire se la Bce avesse deciso di cambiare rotta rispetto all’austerità di bilancio decisa nell’Eurozona. Seibert ha poi sottolineato che, in qualsiasi caso, il governo non è tenuto a rendere noto il contenuto delle telefonate della cancelliera. Una presa di posizione piccata rispetto all’inchiesta del Der Spiegel. Da parte sua la Bce, attraverso un portavoce, conferma quanto riportato da Seibert smentendo che da parte della cancelliera tedesca vi sia stata alcuna contestazione nei confronti del discorso tenuto da Draghi a Jackson Hole, riservandosi allo stesso tempo di tenere segreto il contenuto della conversazione.
A prescindere dalle dichiarazioni ufficiali, comunque, la prima settimana di settembre sembra partire con un rinnovato confronto sul tema dei conti pubblici tra sostenitori dell’austerità da una parte e della flessibilità dall’altra. Con una Germania che, dopo i dati delle scorse settimane, si conferma sempre più in difficoltà, soprattutto dal punto di vista dei dati macroeconomici: proprio oggi infatti il Pil tedesco conferma un calo pari allo 0,2% su base trimestrale, mantenendosi in linea con le stime fatte nelle settimane scorse.
Alla luce di questi dati si attende con una certa impazienza la riunione dei board della Bce prevista per giovedì prossimo, nel corso della quale in molti probabilmente chiederanno al governatore Draghi nuovi interventi anti-deflazione, piaga di questa crisi economica che, dopo più di 60 anni, è tornata a colpire anche l’Italia.

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