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sabato, 27 Luglio 2024

Mauro Laus confermato presidente del Consiglio Regionale del Piemonte. Prima volta per M5s, mentre la Lega grida all’inciucio

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di Moreno D’Angelo

Mauro Laus è stato confermato presidente del Consiglio Regionale del Piemonte con 32 voti a favore, otto schede bianche e sei nulle. Riconfermati anche i due vicepresidente Nino Boeti (Pd) con 25 voti e Daniele Ruffino di Forza Italia (13). Con loro i segretari Angela Motta (Pd) 32 voti, Gabriele Molinari (Pd) 32 voti e Giorgio Bertola (M5s) 17 voti.

Con l’elezione di Bertola il Movimento Cinque Stelle così entra in Consiglio Regionale costituendo il gruppo più numeroso dell’opposizione. «Affronterò questi altri due anni e mezzo di legislatura che restano con la stessa serietà, senso di responsabilità e passione politica espressi fino ad ora. Ringrazio i consiglieri che mi hanno votato per la fiducia accordatami, cosa per me non scontata e non banale». Con queste parole Mauro Laus, nato a Lavello, in Basilicata, 50 anni fa, ha ringraziato per la riconferma. Era stato eletto per la prima volta in Consiglio regionale nel 2005 nelle file della Margherita. L’anno dopo chiese la costituzione del gruppo unico in Regione tra Ds e Margherita che diede origine al dibattito per la nascita del Partito Democratico. Dal 30 giugno 2014 è presidente del Consiglio regionale.

Davide Gariglio, capogruppo Pd in Regione, parla di “spirito collaborativo”: «Siamo in una fase politica multicentrica ed è giusto che tutte le sensibilità siano riconosciute nel governo dell’assemblea piemontese».

Ma questo spirito collaborativo non è piaciuto dagli esponenti del Carroccio che hanno ironicamente parlato di “Chiappendino” denunciando un presunto “inciucio” tra grillini e Pd: «In Piemonte M5S e Pd vanno a braccetto», è il commento del deputato della Lega Nord Stafano Allasia che parla di uno «scambio di voti tra Pd e M5S nel rinnovo dell’ufficio di presidenza del Consiglio regioanale». L’esponente del Carroccio, testimoniando anche il momento poco felice dei rapporti con Forza Italia ha annunciato che «da oggi non ci saranno più sconti per nessuno, né per gli alleati di coalizione che continuano a sostenere il Pd a Roma, né per Chiamparino che con la sua non politica regionale continua a chiudere ospedali, senza proporre uno straccio di piano industriale per rilanciare l’economia del Piemonte»«Aspetto che ora i grillini attuino quello che hanno sempre sostenuto – continua Allasia  – l’azzeramento della politica e sopratutto l’azzeramento del Pd. Fino ad oggi, però, i cittadini hanno riscontrato solamente incapacità e inutilità. Basti vedere i sindaci di Torino e Roma. È facile urlare onestà onestà e poi passare il Natale con sotto l’albero i soldi dei contribuenti». Insomma leghisti con il dente avvelenato verso tutti. Ben diverso tono le parole del vicepresidente Nino Boeti che, appena avuto la riconferma ha ringraziato: «Un riconoscimento per il lavoro fatto in questa metà legislatura, due anni e mezzo durante i quali ho mantenuto gli impegni assunti, non nei confronti di una parte politica, ma nei confronti dell’istituzione regionale. Sono stati mesi intensi sia in Consiglio Regionale sia per le tante iniziative che hanno visto coinvolto il Comitato Resistenza e Costituzione che mi onoro di presiedere. Continueremo su questa strada affrontando le grandi sfide che ci attendono, dalla sanità al lavoro alla cultura».

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