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sabato, 27 Luglio 2024

Manovratori in sicurezza: numeri e parole per contraffare la realtà

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Nicola Rossiello
Nicola Rossiello
Romano di nascita, fieramente “terrone” di origini e orgogliosamente torinese di adozione. Poliziotto di professione dal 1986 e da subito impegnato nel Sindacato di polizia. Oggi faccio il Segretario Generale del SILP CGIL Piemonte.

Leggo di stupefacenti dichiarazioni Matteo Salvini secondo il quale, grazie alla Lega rappresentata da un  suo Sottosegretario al Ministro dell’Interno, a Torino saranno assegnati 20/30 nuovi poliziotti per potenziare l’organico, non solo della città, ma di tutta la provincia. Per gli addetti ai lavori si tratta di una notizia che poco rileva, in primo luogo per l’esiguità dei rinforzi, in ogni caso insufficienti per garantire il necessario turn over di personale in uscita per i pensionamenti, in secondo luogo perché si tratta di ben poca cosa se comparata al potenziamento del biennio trascorso. Nei due anni che hanno preceduto il 2021, infatti, l’organico della nostra provincia aveva goduto di un incremento ben superiore: 64 operatori lo scorso anno e 40 per quello precedente.
Nessuna sorpresa nei fatti, pertanto, ma neanche nei modi sui quali duole, ma conviene soffermarsi per fare alcune riflessioni su ciò che è la prospettiva e l’impegno in favore dei cittadini da parte di alcuni politici.
Ancora una volta ci troviamo di fronte al metodo di annunci di dubbi fondamento, ad affannose propagande caratterizzate da notizie parziali se non fuorvianti, all’appropriazione di ruoli e funzioni che appartengono alle Istituzioni, e che non vanno aggrediti nella dimensione valoriale e delle finalità.
No, non è retorica a difesa delle Istituzioni, piuttosto è volontà di sottolineare l’importanza, di sensibilizzare sull’importanza di tutelare la dignità dei cittadini fruitore di un servizio primario qual è quello della sicurezza pubblica perché spetta a coloro che le hanno delegittimate con condotte scellerate, il compito di riaffermare fiducia e legittimità delle Istituzioni. E’ ciò che va preteso, non chiesto, ad alcuni rappresentanti della politica nazionale, diversamente si corre il rischio di abituarsi a questo stato di cose e consegnare, pericolosamente la democrazia e il senso più profondo delle Istituzioni a chi muove i fili dell’informazione, a chi gestisce e, da qui a poco, a chi detiene i dati.
Quanto è semplice dimostrare l’inconsistenza di chi è chiaramente orientato ad inseguire esclusivamente il consenso elettorale senza costruire alcun rapporto con le realtà, senza rispettare la dignità dei cittadini.
Chi conosce il mestiere sa che gli organici delle forze di polizia sono solo una parte
mal elaborata di tutte le criticità. Facciamo i conti con l’assenza di un efficace modello di organizzazione, ma anche con l’assenza di un efficace modello di sicurezza del Paese – interessante, ad esempio, rilevare che solo di recente si è cominciato a parlare cybersicurezza, mentre resta ancora da capire a quali padroni di server affidiamo e affideremo la custodia dei dati sensibili e anche della sicurezza pubblica del Paese – e si arriva alla pratica quotidiana fatta di gravi criticità e carenze che riguardano. Ed entrando più nel particolare non abbiamo mai messo mano al valore delle indennità, alla modalità comparabile al “lavoro nero” costituito dall’eccessivo ricorso al lavoro straordinario sottopagato, ai nodi irrisolti per quanto riguarda concorsi e carriere, ad una grave generale disapplicazione delle norme (penali) che tutelano la salute e la sicurezza delle nostre lavoratrici e dei nostri lavoratori, ad una generale disattenzione verso i problemi di un comparto che da sempre, e in definitiva, viene strumentalmente usato come argomentazione funzionale all’economia del confronto politico e come leva elettorale quando associata alla paura.
Tanta superficialità e tanta scaltrezza nella politica, che caratterizza molti, troppi contesti produttivi del nostro Paese, ma vale la pena di mantenere le posizioni, legittime, e rifiutare  la trappola, la tentazione di definire retorica ciò che, invece, è semplice rappresentazione di alcuni contesti sociali e produttivi e dell’agire politico nel nostro Paese.



Nicola Rossiello · Segretario Generale Regionale SILP CGIL PIemonte

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