di Bernardo Basilici Menini
Le dimissioni di Silvio Magliano, vice presidente vicario del Consiglio Comunale di Torino, erano state annunciate. Ma questo non è bastato per evitare che in aula, dopo l’annuncio della rinuncia alla carica, scoppiasse il caos. A tanti non è ancora andato giù il passaggio di Magliano dal centrodestra all’area dei Moderati, che sostengono Fassino, e ogni scintilla può essere quella buon per far scoppiare l’incendio.
In questa occasione sono state le dichiarazioni di Maurizio Trombotto di Sinistra Ecologia e Libertà a innescare il putiferio. Secondo il consigliere di Sel: «Si aprono delle contraddizioni in questa maggioranza, che accoglie elementi del centrodestra. Mi stupisco che non si voglia dibattere in aula di un fatto di questo genere. Capisco che la trasformazione genetica del Pd ammette e consenta qualsiasi cosa, ma abbiate il coraggio di ammettere che state costruendo il partito della nazione in questa aula».
Dichiarazione che non è stata presa bene dai consiglieri Dem: la bagarre è scoppiata e la seduta è stata interrotta.
A cercare di raffreddare la situazione è stato Luca Cassiani del Partito Democratico: «Tutti abbiamo bisogno di una camomilla. Le opinioni cambiano, le persone fanno percorsi legittimi, tutto è nella legalità. Tuttavia –ha aggiunto Cassiani– vorrei capire le ragioni politiche che hanno portato alla scelta di Magliano, a due mesi dalle elezioni, direttamente dall’interessato, visto che non condivido quasi nulla delle tradizioni politiche da cui proviene Magliano e visto che ha sempre polemizzato con questa giunta»