L’ex presidente della commissione Cultura del Comune di Torino Luca Cassiani aveva espresso diverse volte preoccupazione per la gestione del settore da parte della nuova amministrazione. Oggi si spinge oltre e dice nero su bianco quali saranno, secondo lui, gli effetti delle nuove politiche in materia.
Cassiani, partiamo dai tagli. Che ne pensa?
Penso che otto milioni di euro siano una cifra enorme. E’ vero che negli ultimi tempi c’è stata una contrizione al bilancio del Comune, ma si è comunque mantenuto uno standard che fa di Torino una delle capitali europee della cultura. A questo Appendino probabilmente non crede, altrimenti le code per Manet le avremmo avute a Torino e non a Milano. Questi tagli sono stati assolutamente lineari, folli e senza alcuna distinzione.
E questo che effetti ha?
Gli effetti si vedono già: Questa città sta regredendo culturalmente e sta perdendo le posizioni che aveva guadagnato dopo tanti anni di fatiche e impegno dalle giunte del centrosinistra. A breve termine ce ne saranno altri. I tagli sono arrivati anche su realtà che sono in grande difficoltà, come la Fondazione Torino Musei, che rischia di dover mettere in mezzo alla strada molti lavoratori.
Un’opinione molto negativa, la sua..
Certo. Soprattutto perché chi sta facendo tagli così pesanti, per i cinque anni scorsi, ha difeso la cultura, sostenendo che i lavoratori del settore erano stati trattati male da Fassino. Fino all’arrivo di Appendino interventi come quelli di questo bilancio non c’erano mai stati.
Eppure non si sono levate grandi grida di protesta per il momento.
Ma infatti mi stupisce molto che dal mondo della cultura non siano arrivate proteste verso le politiche di questa giunta. Non vorrei che fosse perché qualcuno ha paura di essere sollevato dal posto. Il camaleontismo è sempre stato una delle peggiori malattie in Italia, ma vedere persone che sono state fino a ieri pronte a sostenere Fassino in ogni singola occasione pubblica e privata, comunale e nazionale, e che oggi fanno difensori dei 5 Stelle mentre fino a ieri dicevano peste e corna fa pietà e fa anche un po’ ridere. E questo, sia ben chiaro, non ha niente a che vedere con lo spoils system, ma semplicemente è qualcuno che fino a ieri ha sputato contro quelli che oggi danno le carte.
Lei non disegna certo un quadro incoraggiante
Si, decisamente. Per fortuna, recentemente, almeno i sindacati e i lavoratori hanno alzato la testa e la luna di miele è finita. Dal prossimo autunno ne vedremo delle belle.