Ancora una volta al centro del mirino c’è Erri De Luca, lo scrittore che più volte si è schierato con il movimento No Tav partecipando anche ad alcune azioni di protesta, come il blocco dei tir sull’autostrada Torino-Bardonecchia.
Questa volta però l’intellettuale finisce nell’occhio del ciclone “per colpa” di Gian Carlo Caselli, il procuratore capo di Torino. I rumors fanno sapere che questi ha deciso di fare un passo indietro e di abbandonare Magistratura Democratica, di cui ha sempre fatto parte.
Ma qual è il pomo della discordia? Sul banco degli imputati, la metafora giuridica è d’obbligo, ci sarebbe uno scritto proprio di Erri De Luca, che ha sempre appoggiato e legittimato il sabotaggio come lotta contro il Tav, pubblicato nell’agenda di Magistratura Democratica, in cui probabilmente alcune parole in merito agli anni di piombo non sono andate giù al ciuffo bianco più celebre del Palagiustizia Bruno Caccia, da sempre in prima fila contro mafia e terrorismo. Scrive Erri De Luca: «Si consumò una guerra civile a bassa intensità ma con migliaia di detenuti politici. Una parte di noi si specializzò in agguati e in clandestinità. Ci furono azioni micidiali e clamorose ma senza futuro».
Un’analisi di parte, ma altrettanto lucida e precisa, di quelli che De Luca ha sempre definito gli anni “di rame” poiché conduttori di energia vitale e pensiero critico.
Data la militanza di De Luca in Lotta Continua, i curatori dell’agenda avevano deciso di prendere le distanze da quel testo con un cappello allo scritto, ma allo stesso tempo sottolineavano che «povero è il gruppo che censura uno scritto così bello, anche se altrettanto controverso».
Insomma evidentemente Caselli non la pensa alla stessa maniera se per colpa di queste frasi ha deciso di lasciare Magistratura Democratica. Per il momento il procuratore capo di Torino non ha rilasciato nessuna dichiarazione, mentre Luigi Marini, presidente nazionale di magistratura democratica, si è limitato a dire che «non è ancora ufficiale ma ci sono state dichiarazioni che vanno in questo senso».
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