Prima la promessa di una soluzione per tutti i lavoratori della Sicea, poi l’improvviso voltafaccia. È questo che denunciano i sindacalisti di Fiom, Fim e Uil, i metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil che chiederanno di avere finalmente una risposta precisa dal Comune e dal Governo.
La Sicea di Collegno, realtà in cui lavorano 74 persone, si occupava della manutenzione degli impianti per conto della Smat, in venti comuni del Torinese. Dopo la scadenza dell’appalto, spiegano i sindacati, c’era stata una proroga e la prospettiva era quella di un riassorbimento dei lavoratori. Secondo Ivano Franco della Fiom, Michele De Bonis della Fim e Salvatore Cannata della Uilm: «All’inizio delle trattative SMAT dichiarava di voler assorbire 50-55 lavoratori e con la mobilità volontaria e i pensionamenti tutti sarebbero stati tutelati. Recentemente il cambio di rotta e adesso vogliono assumere al massimo la metà dei lavoratori».
Secondo i sindacati, però, questo non sarebbe affatto sufficiente e, infatti: «secondo le nostre fonti, ci sarebbe bisogno anche delle professionalità di quelli che saranno lasciati fuori. È inaccettabile e il sindacato farà di tutto per tutelare quei posti di lavoro. Chiediamo agli enti pubblici, e ai politici, delle risposte».
I sindacati hanno organizzato per domani un’assemblea di tre ore all’esterno del centro dell’Ilo, ossia organizzazione internazionale del lavoro che, al Bit, ospiterà proprio un convegno sull’acqua pubblica . Ci saranno anche il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando e il sindaco di Torino, Piero Fassino. «Assurdo – denunciano Fim, Fiom e Uilm – che i politici che andranno a parlare di futuro del servizio idrico, con le loro decisioni, lascino a casa questi lavoratori».
Nelle stesse ore, al Sermig, ci sarà il vertice di Cgil, Cisl e Uil per mettere a punto i dettagli dello sciopero di venerdì 15 contro la legge di stabilità. Ci saranno i segretari generali di Cgil Cisl Uil Torino, Donata Canta, Domenico Lo Bianco, Gianni Cortese.
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