Per una volta non è stato Piero Fassino ad indossare gli umili panni del profeta. È stata lei: Chiara Appendino, novella oracolo in salsa sabauda, che regala ai posteri una sua profezia sul Tav.
A differenza di quanto avvenuto per il Terzo Valico, l’analisi costi-benefici, secondo la sindaca grillina, sarà negativa. I motivi? «Quelli che abbiamo detto in tanti anni», sostiene la prima cittadina. Tradotto: costa di più farla che pagare penali.
«Sono fortemente convinta che l’analisi costi-benefici sulla Torino-Lione sarà negativa – dice – Ne sono convinta per quello che ho detto e che abbiamo sempre detto in tanti anni. Aspettiamo di avere tutti gli elementi poi si farà una valutazione politica».
«Il governo – aggiunge Appendino – ha un contratto e si sta muovendo in quel solco, cioè che per le grandi opere era prevista l’analisi costi-benefici. Il ministro Toninelli sta facendo il suo mestiere».
Per quanto riguarda il Terzo Valico, il secondo tradimento a cinque stelle dopo il Tap, Appendino è convinta che «è stata fatta l’analisi costi-benefici ed è evidente che il costo per interrompere l’opera fosse troppo alto, quindi rispetto la decisione del ministro e del Governo».
«Quando si governa – ha aggiunto la sindaca – è molto più complesso di quando si è all’opposizione. Il governo ha un contratto, si sta muovendo in quel solco: era prevista l’analisi costi-benefici per le grandi opere e il ministro sta facendo il suo mestiere. Credo che Toninelli stia facendo bene il suo lavoro».
Immediata la risposta del presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino: «Ignoravo le capacità divinatorie della sindaca Appendino, ma se, come per il Terzo Valico, i mancati pedaggi delle autostrade e le mancate accise sulla benzina non bruciata sono considerati costi, il destino della Tav rischia di apparire segnato».
«Pensavo fossero benefici ambientali, ma tant’è, alla faccia del nuovo modello di sviluppo e della sostenibilità. Spero ancora che il buon senso prevalga, come sembrerebbe sul Terzo Valico. Vai Toninelli», conclude Chiamparino
Invece per Mino Giachino, che ha promosso una petizione Sì Tav, a cui hanno aderito oltre 100 mila firme e che insieme alle sette madamine ha organizzato la manifestazione a favore della Torino-Lione il 10 novembre, le parole di Appendino sono state come minimo “inopportune”.
«Che competenza ha per dire che sarà negativa? Si confronti pubblicamente e poi vedrà che non è così – afferma Giachino – La sindaca è una persona perbene, ma mi consenta di dire che non ha le competenze per dire che l’analisi costi e benefici della Tav sarà negativa. Alla Bocconi, l’Università nella quale Appendino ha studiato, i docenti che insegnano infrastrutture e trasporti sostengono il contrario».
«Se Toninelli dirà le stesse cose della sindaca a Torino non basterà piazza Vittorio per contenere i Sì Tav» – promette Giachino – Se la dichiarazione della sindaca anticipa o prepara la strada alla decisione di Toninelli a nome dei 106.000 che hanno aderito alla Petizione dico che “Se Parigi val bene una Messa, la Tav val bene una crisi di Governo”».
Osvaldo Napoli, deputato di Forza Italia e consigliere comunale in Sala Rossa ha un sospetto: «Il sindaco di Torino Chiara Appendino ha anticipato, forse conoscendole, le conclusioni “negative” dell’analisi costi-benefici sulla TAV. Ma ha aggiunto una postilla velenosa: “poi si farà una valutazione politica”. Dove voglia andare a parare il sindaco è chiaro soltanto a lei. Quello che risulta a noi è che Appendino ha separato due momenti: l’analisi costi-benefici e una successiva valutazione politica. Come a dire che la valutazione politica potrebbe configgere con l’analisi costi-benefici».
«Le grandi infrastrutture – sottolinea Napoli – si fanno per dare respiro al sistema economico, facilitare gli spostamenti di merci e persone e integrare il sistema di trasporto italiano in quello europeo. I benefici durano intere generazioni, i costi li sopporta una sola generazione».
«Fare la TAV o bloccare l’opera è dunque una scelta tutta ed esclusivamente politica, costi e benefici sono una stravaganza e niente più. Lo sanno Toninelli e Grillo, Di Maio e Conte. Per fortuna lo sa anche Salvini e questo dovrebbe rassicurare chi vuole sottrarre l’Italia a una regressione medievale», conclude l’esponente di Forza Italia.
La profezia di Appendino: “Per il Tav l'analisi costi-benefici sarà negativa”
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