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mercoledì, 9 Ottobre 2024

J-Ax a Torino con gli studenti in occupazione: “Grazie alle vostre lotte un futuro migliore”

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Il rapper milanese J-Ax ha fatto visita ai ragazzi dell’Istituto Regina Margherita di Torino che da alcuni giorni sono in occupazione, insieme ad altre 45 scuole, per protestare contro l’alternanza scuola-lavoro e per la cancellazione della seconda prova di quest’anno alla Maturità.

J-Ax ha esordito spiegando di avere accettato l’incontro in “solidarietà alle mobilitazioni studentesche di queste settimane”. 

“Era un diritto sacrosanto quello per cui voi stavate manifestando – ha spiegato J-Ax agli studenti riferendosi ai disordini scoppiati alcune settimane fa in piazza Arbarello – ed è incredibile quanto è accaduto”. Una frase accolta dagli applausi dei giovani che si sono ritrovati nel cortile dell’istituto Regina Margherita di via Valperga Caluso a Torino e dal coro ‘Lorenzo è vivo e lotta insieme a noi le nostre idee non moriranno mai’. Con i ragazzi ha parlato dei suoi trascorsi scolastici e come sia stato importante per lui incontrare professori che, nonostante frequentasse un tecnico “mi hanno insegnato l’amore per la scrittura, regalandomi la mia carriera”. “Invidio la vostra capacità di capire la realtà – ha aggiunto – Ho un figlio piccolo e io sono qui per ringraziarvi, perché grazie a voi e alle vostre lotte che ho la speranza per un futuro migliore per le prossime generazioni. Punto anche a scrivere canzoni sulle mobilitazioni e sulle rivoluzioni”, ha concluso tra gli applausi. Sulle tensioni del 28 gennaio a Torino, durante una manifestazione per la morte in alternanza lavoro del 18enne Lorenzo Parelli, il rapper aveva già espresso solidarietà ai ragazzi in un video pubblicato sui social dove spiegava che la scelta degli “studenti di partecipare alla vita democratica e politica del Paese protestando contro le morti bianche che colpiscono anche gli adolescenti” era stata accolta “spaccandogli la testa a manganellate”.

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