di Bernardo Basilici Menini
Guai in vista per l’Italicum, quando ancora il cammino per il referendum è lontano. Il Tribunale di Messina, infatti, ha investito la Corte Costituzionale sulla questione di illegittimità costituzionale della nuova legge elettorale, sollevata dagli avvocati Enzo Palumbo, già Senatore e membro del CSM, Tommaso Magaudda, Francesca Ugdulena, Giuseppe Magaudda.
Il Tribunale di Messina, infatti, ha ritenuto “non manifestamente infondate“ sei delle tredici questioni di incostituzionalità sollevate, tra le quali la lesione del principio della rappresentanza territoriale e ai principi della rappresentanza democratica, la mancanza di soglia minima per accedere al ballottaggio, l’impossibilità di scegliere direttamente e liberamente i deputati, l’irragionevolezza delle soglie di accesso al Senato (residuate dal vecchio Porcellum).
La palla passa quindi, ufficialmente, alla Corte Costituzionale.
Arrivato a stretto giro il commento del Ministero dell’Interno e leader del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano: «Siamo in Italia, è abbastanza normale che una legge prima ancora di essere applicata viene impugnata alla Consulta. Ho un approccio sempre molto tranquillo e laico sulle leggi elettorali, servono a contare i voti, ma i voti li devi prendere».