Torino, ai bordi di corso Moncalieri, sulle sponde del fiume Po all’altezza del Giardino Ginzburg, viene trovato il corpo senza vita di una giovane donna di colore. Della vittima non si conosce il nome e neppure dove viva. È una delle tante persone invisibili che si aggirano silenziose tra i rispettabili torinesi. Così inizia Calma&Karma, il nuovo romanzo scritto da Gioele Urso ed edito da Golem Edizioni distribuito in libreria dal 19 di novembre.
“Utilizzo il noir per raccontare una certa Torino”, ci spiega l’autore, “In questo libro si parla di sfruttamento della prostituzione e giochi di potere. Nel libro precedente, ‘Le colpe del nero’, il protagonista era l’ex CIE di corso Brunelleschi. La narrativa per me è un modo per fare luce sulle situazioni che giorno dopo giorno cerchiamo di ignorare”.
E così in questo nuovo lavoro di Gioele Urso si parla dell’occupazione delle palazzine olimpiche di via Giordano Bruno – l’ex MOI – e anche del centro di accoglienza per migranti gestito dalla Croce Rossa Italiana a Settimo Torinese: “In questi due libri mi sono concentrato tanto sui luoghi perché li reputo importanti. Noi abbiamo guardato alle palazzine occupate dell’ex villaggio olimpico fino alla porta d’ingresso, ma raramente abbiamo voluto varcare quella soglia. Lo stesso vale per l’ex CIE: noi non conosciamo cosa avviene dentro quel posto e che condizioni vivono le persone che sono recluse là dentro. Per superare i nostri pregiudizi dobbiamo sforzarci di conoscere le persone oltre i muri di confine”.
La storia è quella classica del noir: c’è un commissario di polizia, Riccardo Montelupo, che sarà chiamato a indagare sull’assassinio, brutale, della donna di colore trovata morta sulle sponde del Po, ma presto si renderà conto che fare giustizia a quella vittima non è la priorità di tutti.