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sabato, 27 Luglio 2024

Il silenzio di Torino è un grido contro il Coronavirus

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Secondo giorno dal decreto firmato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte. A Torino le strade sono vuote, negozi anche, molti di questi hanno le saracinesche abbassate. Quello che più fa impressione è il silenzio. Non reale. Neanche nei mesi estivi si vive un clima così. Già, perché a luglio ad agosto in città ci sono almeno i turisti a popolare le strade, a fare la fila nei musei.
Invece ora la città ha risposto all’appello di restare in casa. Questo è certo. Forse lo avrà fatto un po’ di ritardo, ma alla fine sta rispettando le direttive.

Dentro il bar tutti mantengono il metro di distanza. Se si è in due il cameriere sul bancone posiziona a quella distanza le tazzine del caffè. Non mancano i saluti e gli auguri con frasi come “Ce la faremo” o “Resistiamo”.
La resistenza silenziosa di Torino dunque che orgogliosamente vuole riprendersi la sua vita. Questo deserto sotto la Mole non è una sconfitta, ma significa stare sulle barricate contro il Coronavirus.

 

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