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venerdì, 6 Dicembre 2024

“Il nuovo candidato sarà…sarà….sarà il Dott. Arch. Massimo Giuntoli”

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Il vostro nuovo direttore totale sarà… sarà… sarà… il Dottor Ing. Gran Mascalzon di Gran Croc. Visconte Cobram! (Fantozzi contro tutti)

A ridaje, come direbbero dalle parti di Roma. Ma non si arrendono proprio eh? Eppure con Boccia il Pd Torino jamás será vencido era stato più che chiaro: sotto la Mole è una follia pensare ad un’alleanza con i Cinque Stelle.

E invece neanche il tempo di tirare un sospiro di sollievo e iniziare a pensare seriamente a quale faccione mettere sui manifesti elettorali ecco che spunta il nome di Massimo Giuntoli candidato sindaco a Torino per l’asse Pd-M5s e centrosinistra e affini. Per la verità l’idea è già bella che tramontata.

Il tempo di un caffè e di un colloquio questa mattina a Roma con Francesco Boccia, in cui il presidente dimissionario dell’ordine degli architetti del capoluogo piemontese (sì, quello che pochi anni fa piaceva così tanto a Salvini e al centrodestra) si è detto disponibile a candidarsi e correre per una coalizione civica che comprenda il Partito Democratico e i Cinque Stelle, oltre a tutta l’altra sinistra (sempre che non ci sia Saracco in corsa). 

Giuntoli avrebbe anche consegnato a Boccia un dossier su Torino, da leggere con attenzione, con tanto di slide. Anche stasera prima di addormentarsi.

Ma come detto l’idea sarebbe già morta, visto che, secondo indiscrezioni Dem, ci sarebbe stato il secco “no” (senza il virgola e il grazie) dal Partito Democratico nostrano che non ha nessuna intenzione di mollare neanche un millimetro a chi sogna il rifacimento del Conte Bis sotto la Mole.

“I candidati ci sono già fatevene una ragione”, in sintesi. C’è Lo Russo, Lavolta, Pentenero, la quota Pd. Poi Boni dei radicali e Tresso, lista civica. Uno di questi sarà il candidato. Stop. “Poi al secondo turno in caso di ballottaggio si vedrà”, Boccia lo sa. Anzi. Tutti conoscono il mantra. Tranne qualcuno al Nazareno a quanto pare, che forse è malinformato o parla troppo con la viceministra Laura Castelli (un’altra che impazzisce per l’idea giallorossa manco ci fosse in campo Francesco Totti).

Ma visto che ripetere non fa mai male, e visto che le fonti in possesso al Pd de’ Roma sono pessime, ci penseranno i due segretari Furia e Carretta a spiegarlo per l’ennesima volta. Martedì prossimo durante l’incontro in Urbe lo diranno a Letta. Già, martedì, quando il capitolo Torino (cavia) laboratorio di esperimenti di alleanze sarà definitivamente chiuso e si potrà finalmente capirà se le primarie ci saranno o nel, caso contrario, quale sarà il nome e il faccione del prescelto per tentare di la riconquista del Palazzo d’Inver…ops di Palazzo di Città.

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