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sabato, 27 Luglio 2024

Il Governo presenta il sito “Passo dopo passo”: i mille giorni di Renzi per cambiare l’Italia

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Se qualcuno pensava che la conferenza stampa indetta ieri da Matteo Renzi si proponesse di illustrare nel dettaglio il programma di riforme di qui al 2017 è certamente rimasto deluso. Il presidente del Consiglio, lungi dallo scendere nelle specifiche, ha riaperto i lavori del Governo presentando invece il sito passodopopasso.italia.it nel quale confluiranno tutte le parti del suo programma di riforme pian piano che verranno a compiersi.
Mille giorni per cambiare l’Italia, e un contatore in bella vista nell’homepage del sito che ricorda al governo che ha “i giorni contati”. «La presenza del countdown e della verificabilità dei risultati – ha spiegato Renzi – è la grande rivoluzione nella politica italiana: nel momento in cui sei accusato di “annuncite”, malattia tipica di parte del ceto politico, rispondiamo con l’elenco di date a cui siamo auto-costretti».
Stando a molti commentatori, la mossa del premier sembra voler essere una risposta a chi lo accusa di essere propenso ad annunciare riforme per poi puntualmente rimandare il tutto. L’esempio più vicino è quello che riguarda la riforma sulla scuola, che Matteo Renzi aveva assicurato sarebbe stata presentata il 29 agosto scorso. «Vi stupirò», aveva promesso il premier. Salvo poi decidere, incalzato da Giorgio Napolitano, di rinviare la presentazione della riforma perché all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri vi era già troppa carne al fuoco.
Saranno il ministro per le riforme Maria Elena Boschi e il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio a tener aggiornato il sito, ha spiegato Renzi. La stessa Boschi nel corso della conferenza stampa ha assicurato che il programma di riforme dei mille giorni sarà annunciato entro il mese di settembre in Parlamento. «Ci sarà un’informativa del governo e un dibattito. L’altra forma potrà essere una comunicazione del presidente del Consiglio» ha spiegato il ministro, che si è poi affrettata ad assicurare che il Governo non ricorrerà al voto di fiducia.
A lasciare perplessi è però la scelta della scadenza dei mille giorni annunciati dal premier per portare a compimento i lavori. Maggio 2017. La data, infatti, sembra portare con sé l’annuncio di un ricorso anticipato alle urne, dato che la scadenza fisiologica di questo governo dovrebbe essere solo nel 2018, dopo il complesso rinnovo delle camere alle elezioni del 2013.
Per Matteo Renzi la conferenza stampa è stata poi occasione per difendere quanto fatto dal governo fino ad ora. A partire dal tanto contestato provvedimento sugli 80 euro in busta paga (che all’interno del sito “passo dopo passo” godono di una sezione speciale).
«Sugli 80 euro non torno indietro» scandisce Renzi presentando il programma e scansando la accuse di chi sostiene si trattasse di una mancia elettorale, definendola invece «la più grande riduzione di tasse mai fatta e di aiuto al ceto medio». Argomento interessante con l’avvicinarsi dell’autunno “caldo” delle tasse sulla casa.
Sul tanto discusso articolo 18 poi, riportato in auge dalle discussioni delle scorse settimane, Renzi è stato chiaro. «I casi che vengono risolti sulla base dell’art. 18 – ha affermato il premier – sono circa 40mila e per l’80% finiscono con un accordo. Dei restanti 8000, solo 3000 circa vedono il lavoratore perdere. Quindi noi stiamo discutendo di un tema che riguarda 3000 persone l’anno in un Paese che ha 60 milioni di abitanti. Il problema quindi non è l’art. 18, non lo è per me e non lo sarà».
 

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