Tentativi di stabilizzazione in Libia, nell’incendio del post-Gheddafi. Il premier libico uscente Abdullah al-Thani è stato incaricato dal parlamento di formare un nuovo governo, nonostante le autorità non abbiano più il controllo di una parte importante del paese, finita nella mani dei diversi gruppi islamisti, oppositori della presidenza del generale Khalifa Haftar.
Il parlamento, riunito a Tobruk, nell’est del paese, a causa dei problemi di sicurezza presenti a Tripoli, dove la gran parte dei ministeri resta occupato dalle milizie armate. Il parlamento ha approvato a maggioranza la nomina di al-Thani, il quale è stato incaricato di formare un governo con diciotto ministri.
La scorsa settimana le autorità della Libia avevano denunciato l’intenzione dei ribelli islamisti di formare un governo a Tripoli, dopo aver convocato il Consiglio generale nazionale, il cui mandato è però scaduto dopo le elezioni dello scorso 25 giugno. «Si tratta di un atto di ribellione contro la legittimità del parlamento» ha detto al-Thani, che ha inoltre chiesto l’intervento dell’Onu per bloccare il dualismo di poteri che si è oramai instaurato. Comunque sia, il parlamento ribelle ha chiesto a Omar al-Hassi di formare un governo di “salvezza nazionale”.