La linea 2 della Metropolitana parlerà arabo? Questo è quanto si augura il vicesindaco di Torino Guido Montanari, che a margine del Turin Islamic Economic Forum che si svolge nel capoluogo piemontese dal 6 a al 7 marzo, ha spiegato quanto siano importanti i soldi provenienti dal mondo arabo per la nostra città. Partendo dalla Metropolitana. «Speriamo di poter realizzare la seconda linea del metro grazie ai finanziatori islamici» – ha detto Montanari.
«La città di Torino non ha risorse proprie ed è difficile così pensare che si possa fare», ha aggiunto il vicesindaco
Per quanto riguarda l’eventualità di aver già individuato qualche finanziatore Montanari è stato chiaro: «Siamo in una fase di ricerca e mappatura delle possibilità». Abdulla Mohammed Al Awar, ceo of Dubai Islamic Economy development centre, avrebbe anche la soluzione: «Se le istituzioni emettessero islamic bond credo che ci sarebbero investitori nella nostra regione interessati a investire anche sulla metro». Già in Gran Bretagna e Asia questi titoli di debito vengono utilizzati con il nome di Sakk o, in arabo, Sukuk. Delle obbligazioni che seguono la Sharia, la legge islamica. Vengono emessi quando c’è un progetto prestabilito sia immobiliare che infrastrutturale e costituiscono una sorta di titolo di proprietà. Quindi non è da escludere che il Comune lanci il bond islamico anche a Torino.