20.4 C
Torino
sabato, 27 Luglio 2024

Il Comune pensa ai bond islamici per finanziare la linea 2 della metropolitana

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

La linea 2 della Metropolitana parlerà arabo? Questo è quanto si augura il vicesindaco di Torino Guido Montanari, che a margine del Turin Islamic Economic Forum che si svolge nel capoluogo piemontese dal 6 a al 7 marzo, ha spiegato quanto siano importanti i soldi provenienti dal mondo arabo per la nostra città. Partendo dalla Metropolitana. «Speriamo di poter realizzare la seconda linea del metro grazie ai finanziatori islamici» – ha detto Montanari.

«La città di Torino non ha risorse proprie ed è difficile così pensare che si possa fare», ha aggiunto il vicesindaco

Per quanto riguarda l’eventualità di aver già individuato qualche finanziatore Montanari è stato chiaro: «Siamo in una fase di ricerca e mappatura delle possibilità». Abdulla Mohammed Al Awar, ceo of Dubai Islamic Economy development centre, avrebbe anche la soluzione: «Se le istituzioni emettessero islamic bond credo che ci sarebbero investitori nella nostra regione interessati a investire anche sulla metro».  Già in Gran Bretagna e Asia questi titoli di debito vengono utilizzati con il nome di Sakk o, in arabo, Sukuk. Delle obbligazioni che seguono la Sharia, la legge islamica. Vengono emessi quando c’è un progetto prestabilito sia immobiliare che infrastrutturale e costituiscono una sorta di titolo di proprietà. Quindi non è da escludere che il Comune lanci il bond islamico anche a Torino.

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano