20.4 C
Torino
sabato, 27 Luglio 2024

Il Commissariamento del Teatro Regio è un errore

Più letti

Nuova Società - sponsor
L'opinione
L'opinione
Le opinioni di Nuova Società. Per dare un vostro contributo scritto, dire la vostra, scriveteci a redazione@nuovasocieta.it oppure al direttore a.doi@nuovasocieta.it

La maggioranza del Movimento Cinque Stelle, con il voto determinante di Forza Italia che è andata in soccorso della sindaca Appendino, ha respinto le mozioni che chiedevano di fermare la procedura di commissariamento del Teatro Regio.

Sono passati 790 giorni (aprile 2018) da quando la Sindaca, spinta da alcuni esponenti locali del #M5S sedicenti esperti culturali di cui peraltro il mondo ignora le competenze, imponeva, a forza e al di là di ogni ragionevolezza il Sovrintendente Graziosi costringendo alle dimissioni due consiglieri di indirizzo che rilevavano la completa inidoneità e inadeguatezza curricolare del soggetto a guidare una istituzione culturale così importante e spingendo Noseda ad abbandonare il Regio. 
Primo grave errore politico.

Veniva redatto un “piano di sviluppo” evidentemente non realistico e campato per aria. Piano sempre difeso dalla Sindaca in ogni sede nonostante le critiche non fossero generiche ma piuttosto circonstanziate e si dava mandato al nuovo sovrintendente di svilupparlo. Secondo duplice errore politico: sbagliare il piano e darlo da gestire alle mani sbagliate. Un anno dopo Graziosi, anche sulla scorta delle non brillanti performances e quindi non a caso veniva fatto decadere con le dimissioni dell’intero consiglio di indirizzo.

Adesso la Nostra Sindaca, nei panni di un Re Mida al contrario, si accinge a commettere il terzo grave errore politico: spingere perchè il Regio venga commissariato. 
Avremmo auspicato un percorso diverso già nei mesi scorsi. Avremmo auspicato che la rotta sbagliata imboccata fosse vista e corretta in tempo (i segnali e le segnalazioni c’erano tutte, fin dalla prima virata su Graziosi) e che con il Ministro Franceschini si trovasse una soluzione per NON commissariare il Regio, non cercare un’intesa per farlo.
Il rischio di perdere le energie artistiche migliori, di ridurre la qualità dell’offerta culturale, di impoverire complessivamente la Città è una ragionevole certezza.
Un ulteriore colpo dei grillini a Torino che proprio non ci voleva.

Stefano Lo Russo
capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale a Torino

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano