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sabato, 27 Luglio 2024

Il 2020 anno zero del turismo torinese. Borio (Federalberghi): “Serve un nuovo modello”

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Dieci anni di crescita interrotti dal Coronvavirus. Il bilancio dell’assemblea di Federalberghi parla chiaro: fino al 2019 il settore era in crescita con un + 2 per cento di camere d’albergo occupate a Torino. Un trend che si confermava invariato negli ultimi 10 anni, dove i flussi turistici in città e nel territorio circostante sono stati in costante crescita. Secondo i dati raccolti dall’Associazione nell’anno passato i mesi migliori sono stati quelli compresi tra gennaio e luglio grazie alla coda della stagione sciistica, ai ponti di primavera (con punte dell’80-85% per l’occupazione nel weekend di Pasqua), ai congressi, agli eventi e ai picchi del 90-95% registrati per le partite della serie A. Il mese peggiore è stato agosto, buono invece il periodo tra Natale e Capodanno.

Per quanto riguarda il 2020 anche se non è che a metà di sicuro l’emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha interrotto il trend positivo. “L’esplosione della pandemia e l’adozione delle misure di contenimento del contagio hanno determinato una perdita di fatturato di 100 milioni di euro nel periodo compreso tra il 20 febbraio e la fine di maggio, con un tasso di occupazione a marzo e aprile, tradizionalmente mesi di alta stagione per Torino, che si è fermato all’1% e con molte strutture che sono state costrette a chiudere per contenere le perdite” spiegano da Federalberghi Torino parlando di quasi 2 milioni di turisti persi durante i mesi del lockdown. 

Come osserva il presidente Fabio Borio: «I dati relativi al 2019 confermano il trend di crescita lento e costante che nell’ultimo decennio ha portato Torino a inserirsi tra le principali mete turistiche italiane, subito dopo città d’arte. Il 2020, a causa del Covid-19 e del suo impatto sull’economia globale, segnerà una brusca inversione di tendenza. Le istituzioni, sia a livello nazionale che locale, non sono rimaste sorde ai nostri appelli e questo è certamente un segnale positivo. Non è tuttavia il momento per guardare indietro, i mesi che abbiamo di fronte devono essere visti come l’occasione, forse l’ultima che ci viene concessa, di ripensare il sistema turistico torinese, di riconvocare le parti attorno a un tavolo e di arrivare alla definizione di un modello organizzativo. Al tempo stesso dobbiamo puntare con forza sulla programmazione, sulla promozione e sulla comunicazione dell’offerta turistica del nostro territorio. Non possiamo più perdere tempo, si avvicina sempre più in fretta il momento nel quale Torino tornerà ad essere al centro della ribalta internazionale grazie alle Atp Finals, un’occasione che la città, il territorio e tutto il Piemonte non possono sprecare. Dobbiamo chiederci oggi quale sarà il futuro del turismo per Torino, essere in grado di sognarlo ma soprattutto di progettarlo”.

Intanto l’associazione ha ottenuto sgravi e agevolazione per aiutare le strutture ricettive in difficoltà, come la sospensione della tassa di soggiorno per il terzo trimestre. Inoltre l’Associazione offrirà agli associati un anno di polizza gratuita per la difesa penale e gli illeciti amministrativi.

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