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sabato, 27 Luglio 2024

Guido Catalano, il poeta urban surrealista: "All'erotismo preferisco il porno"

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Moreno D’Angelo
I suoi spettacoli fanno sempre il pienone nei locali di Torino e anche in giro per l’Italia. Da anni si propone con la sua immediata e sarcastica ironia che attinge a piene mane in deliri, battute, situazioni e “fantasie concrete” della quotidianità metropolitana. Guido Catalano ormai è un nome noto nel panorama torinese e non solo. Il successo lo ha portato anche in televisione con Rai Tre. Uno dei rari casi in cui la poesia fa il pienone come è accaduto anche a Paratissima, con i fan che richiedono storiche poesie come a una rockstar. Da anni si propone insieme a diversi artisti e musicisti per quello che è ormai una formula consolidata di collaborazioni aperte.
Come sta poeta Catalano?
Molto bene, grazie.
Oggi si fanno molti reading, ne è passato di tempo dai ritrovi ai Docks in serate poco appetibili.
Quando ho iniziato, una quindicina di anni fa, il reading non andava di moda. Ora sì. È una buona cosa. Meglio abbondare che deficere e poi mi piace la libera concorrenza che, se tutto va bene, aumenta la qualità.
Come e quando è nata la passione per la poesia?
Volevo fare la rock star e scrivevo testi per il gruppo in cui cantavo. Lì è nata la passione per il verso che prima era verso di canzone poi è diventato verso poetico libero dalla musica. Libero in generale. Detto questo, leggo molta poesia da sempre. O forse non da sempre ma da molto.
Cosa è la poesia nel 2015?
Non ne ho idea.
Da ragazzo sognava di fare il poeta e di campare con questo “mestiere”. Ora è contento?
Sognavo di essere il cantante dei Rolling Stones ma Mick è sopravvissuto e mi sono aggiustato come poeta professionista vivente.
Come poeta mi sembra poco solitario, circondato dagli inizi da amici spesso artisti con cui collabora e si confronta.
È essenziale il confronto con altri artisti, con tipologie di artisti differenti soprattutto. Amo i musicisti perché ho iniziato con la musica e perché sono meno sfigati dei poeti.
Come va l’amore e cosa ne pensa, oltre al sarcasmo con cui affronta questo tema?
Da quattro anni sono diventato un sex symbol dunque va benissimo. In questo periodo sono anche innamorato di una ragazza molto bella e intelligente della quale non posso fare il nome ma posso dire che il suo cognome inizia con la T.
La poesia ha ancora spazio anche se di fatto è ignorata nelle vendite di libri e negli spettacoli? Colpa dei media, della gente poco sensibile o di troppi presunti poeti vanesi, egocentrici che fanno spesso pena.
Negli ultimi due anni la mia casa editrice, Miraggi, ha venduto circa 18mila dei miei ultimi libri. Gli addetti ai lavori non sempre ci credono e sono spesso degli imbecilli e mi sono stufato di cercare di capire perché la poesia non venda.
Quanti e quali poeti ammira del passato e del presente a parte se stesso?
Preferisco non parlare dei morti. Mi piacciono, Bravuomo, Agrati, Racca, Genti, Chinaski, Lamberti Bocconi, Molinaro, Collins, Parra e qualche altro che non ricordo.
Cosa pensa del fenomeno di alcune poetesse erotiche. A volte sembra basti ripetere con enfasi termini sessualizzati per riempire il locale e affollare il buffet dell’apericena.
Non conosco questo fenomeno e non mi interessa l’erotismo, neanche al cinema o nel fumetto. Preferisco il porno. Esistono poetesse porno?
Il reading ideale quale dovrebbe essere?
In uno stadio davanti a 80mila persone. Ci sto lavorando.
Certe sue poesie sono riuscite a restare nell’immaginario collettivo per il loro saper cogliere momenti autentici di vita vissuta: “all’alba senza sigarette”, il bunker natalizio per sfuggire all’assalto di parenti e auguri o la frase “sei una bella persona” che riceve lo sfigato di turno.
È vero. È un buon segno quando le cose che scrivi rimangono nell’immaginario, magari nei modi di dire. Ogni tanto ci riesco e vuol dire che ho colto nel segno.
Cosa si aspetta dal suo futuro e dalla poesia.
Voglio diventare ricco e comprarmi una villa con piscina.
Ci regali una battuta delle sue per concludere.
Comunque comprate libri e leggeteli. Anche se non i miei ma meglio i miei.

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