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sabato, 27 Luglio 2024

Gtt, Morano e Napoli: “Un disastro annunciato. A rischio 5mila lavoratori”

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di MDA

Con una nota congiunta Alberto Morano (Lista Morano) e Osvaldo Napoli (Forza Italia) parlano di quanto sta avvenendo nel Gruppo Torinese Trasporti. Una situazione gravissima, secondo i due capigruppo tutto però era prevedibile, visto che i guai per l’azienda non sarebbero incominciati con quest’amministrazione.
«È un disastro annunciato, ma non per questo meno drammatico, quello che sta per abbattersi sulla società di trasporto pubblico GTT – spiegano Morano e Napoli – Esso nasce da un mix velenoso in cui la superficialità dei vecchi amministratori ha incontrato l’imperizia dei nuovi, ne è scaturita una miscela esplosiva che mette a rischio la gran parte della mobilità di Torino e a repentaglio il posto di lavoro di 5000 dipendenti».
«Senza interventi esterni, e, per essere più chiari, del governo nazionale, è pressoché inevitabile il fallimento della società -aggiungono i capogruppo – GTT ha un fabbisogno di cassa al 31 dicembre 2016 di 111 milioni, prima di finanziare il ricambio dei mezzi. La società genera, secondo il piano industriale nel triennio 2016 /2018 perdite per ulteriori 47 milioni che dal punto di vista della cassa dovranno essere finanziate».
«Inoltre la società ha crediti contestati per circa 103 milioni verso Città di Torino (30 milioni) e verso Agenzia per la Mobilità per la differenza. I crediti non pagati generano un fabbisogno di cassa ulteriore. Il Comune di Torino ha crediti per circa 70 milioni verso la società, conseguentemente non può permettersi che la società entri in procedura concorsuale perché in questo caso perderebbe oltre il 70% del credito».
«Per questa circostanza, come per il finanziamento del progetto della linea 2, vale lo stesso suggerimento: il sindaco convochi un tavolo istituzionale, con tutte le forze politiche e, successivamente, coinvolga tutti i parlamentari piemontesi per organizzare una lobby del territorio e suscitare tutte le energie necessarie a risolvere una questione di vitale importanza, per i torinesi e i lavoratori del GTT», concludono Morano e Napoli.

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