Blitz neonazista a Grugliasco, dove la sede della sezione del partito dei Comunisti Italiani “Antonio Gramsci” – Casa del Popolo “Enrico Berlinguer” è stata imbrattata con svastiche e scritte nere inneggianti al Duce.
Dura la condanna da parte della sezione di Grugliasco dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) in un comunicato stampa.
«Un’azione inaccettabile nella nostra città, antifascista e partigiana – scrivono – Un attacco simile non si verificava a Grugliasco dal 4 dicembre 1969 quando i fascisti tentarono di incendiare la sede dei comunisti in piazza 66 Martiri, e si aggiunge ai troppi pestaggi e alle troppe aggressioni in aumento su tutto il territorio nazionale, quasi sempre a mano armata, di neofascisti e neonazisti che sfogano sugli antifascisti le loro idee vigliacche e violente nel nome della pulizia etnica e sociale delle comunità, ripudiando la solidarietà sancita nella Costituzione».
Le cause alla base di questi fenomeni sarebbero molteplici: «Revisionismo politico della storia in senso antipartigiano; equiparazione tra fascisti e antifascisti da parte delle istituzioni; sdoganamento e tolleranza di forze fasciste e naziste sui territori; progressivo e crescente distacco dai valori della Costituzione accompagnato dalla mancanza di senso civico; imbarbarimento della società a causa della crisi strutturale e sistemica del capitalismo».
Per concludere: «I mentecatti nostalgici di un vergognoso passato, propugnatori di un mondo di sfruttatori e sfruttati, approfittano del clima a loro favorevole generato dalle politiche liberiste e antioperaie per commettere le loro solite vili azioni contro le sedi dei Partiti che sono stati protagonisti dell’emancipazione della classe lavoratrice».