Beppe Grillo attacca Matteo Renzi e ribadisce il proprio no al dialogo sulle riforme. Senza se e senza ma. Che tra i due non corra buon sangue del resto è cosa nota e nell’ultimo periodo non si risparmiano certo quando si tratta di frecciatine non proprio leggere.
Se ieri il presidente del Consiglio commentava fiducioso il sì alla Camera al decreto Delrio che abolisce le Province, il leader del Movimento 5 Stelle lo attacca dal suo blog: «A quando il reato penale per menzogna pubblica aggravata? Renzie andrebbe subito al 41 bis» scrive, senza trascurare l’appellativo a cui è ormai affezionato. E nemmeno a Napoli, dove è in scena la seconda tappa del suo tour “Te la do io l’Europa”, il comico si risparmia. «Il no è la forma più pura di politica» dice, sottolineando la propria convinzione a non scendere a compromessi sul tema riforme.
Dura la replica del vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini: «Grillo è in difficoltà – afferma – noi rispondiamo con i fatti nell’interesse degli italiani. Il lavoro fatto in queste settimane è un elemento di preoccupazione per Grillo perché toglie armi all’antipolitica».
Per Grillo ora le priorità sono le Europee, in programma il 25 maggio, dove si dice convinto che il M5s possa prendersi la maggioranza. «Vinceremo senza ombra di dubbio – sostiene – Sono 75 i deputati in palio per l’Italia e se ne prendiamo uno più del Pd avremo vinto. Sarà l’unico modo per far funzionare davvero il Parlamento europeo». Poi torna sul tanto caro tema euro, affrontatissimo nel suo blog, lanciando la proposta di un referendum per uscire dalla moneta unica. «Diremo alla Merkel che i trattati Ue sono tutti da rivedere – conclude – Questo è il senso della mia partecipazione alla battaglia per il Parlamento europeo, diversamente non mi sarei imbarcato in questa avventura».
I sondaggi, comunque, al momento non gli danno ragione, visto che il M5s, anche se in crescita, è dato al 25,5%, contro il 32,8% del Partito Democratico e l’incredibilmente basso 16,9% di Forza Italia.
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