di Vanna Sedda
Pasta di grano duro da agricoltura biologica, uova di gallina allevate a terra in libertà, tofu vegetale aromatizzato alla pizza, vino senza solfiti, crocchette per cani da alimenti biologici, crema cosmetica senza parabeni, detersivo biodegradabile alla spina. Questa lista della spesa contempla solo prodotti naturali, ecologici, etici e certificati, che tendono ad avere un unico comune denominatore: il biologico.
È quello che gli italiani hanno scelto di acquistaresoprattutto nei primi 5 mesi del 2014, in cui si è registrato un incremento record della spesa in alimenti bio confezionati del +17,3% rispetto allo stesso periodo del 2013, in controtendenza al continuo calo dei consumi alimentari.
Cambiano quindi i comportamenti dei consumatori, che nonostante abbiano dovuto rivedere le spese pur di risparmiare qualcosina, preferiscono mangiare meglio: ben il 59% del totale compra alimenti a marchio bio (+4,5% rispetto al 2013), il 37% li consuma una volta alla settimana, il 22% ogni giorno.
Questi dati confortanti sono stati diffusi a Sana 2014, il salone internazionale del biologico e del naturale in questi giorni a Bologna, in cui si è respirato un clima positivo e di fiducia sul futuro delle aziende specializzate nel biologico in Italia. Infatti l’indagine curata dalla società di consulenza Nomisma, su incarico di BolognaFiere per l’Osservatorio di Sana 2014, ha evidenziato che chi acquista prodotti bio predilige l’origine italiana ancor prima della qualità, ed è sempre più attento alla propria salute e all’ambiente. Le prospettive per il 2015 sono più che rosee: anche gli scettici del bio prevedono di convertirsi presto.
Un cambiamento negli stili di vita delle persone che si pone come ottima opportunità per l’agricoltura biologica in Italia.