Non ha ancora deciso se nel 2016 sarà lui il candidato a Palazzo di Città. Lui stesso preferisce non sbilanciarsi. «Vedremo, è presto per parlarne, ve lo dirò a tempo debito». Troppo presto per scoprire le carte? Oppure Piero Fassino si è stancato di fare il sindaco?
I dubbi non sono pochi anche perché da mesi, da quando Renzi è al Governo, il primo cittadino torinese sta stretto nelle vesti di sindaco. Al punto che all’indomani delle elezioni europee si ipotizzava per lui qualche ruolo in commissione. Chi ha pensato che Fassino fosse tornato nella sua città a svernare ha ipotizzato male. Fare il primo cittadino a Torino per iui non è stato un prepensionamento ma, visto come sono andate le cose dopo, una strategia.
Ad esempio quella di non finire triturato dal “rottamatore” toscano ma anzi, creare a Torino un appoggio forte per Renzi. È innegabile che Fassino si senta più a suo agio a Roma, nel cuore del potere piuttosto che in “provincia”. Lui che di ruoli importanti nel Governo ne ha avuti. E forse proprio la sensazione che all’orizzonte ci siano rimpasti vari a far sperare al sindaco torinese in una chiamata. Fantapolitica fino ad un certo punto dunque. Ecco, la capitale sarebbe la miglior cura per “Piero il depresso”. Quindi il suo «Vedremo», potrebbe essere un addio, e c’è chi nel centrosinistra è in agguato in attesa di occupare il suo posto il Sala Rossa.