Alla fine Michele Giovine è decaduto. Questa volta definitivamente. Dopo la bocciatura della giunta per le elezioni, ora anche il Consiglio regionale ha cassato l’esponente della lista “Pensionati per Cota”.
Cinquantuno i consiglieri in aula, quarantasette i votanti: quarantuno favorevoli alla sua cacciata, cinque schede bianche, un solo voto contrario.
Giovine era finito nel mirino della giustizia per le firme false del suo gruppo che avevano permesso a Roberto Cota di incassare la vittoria alle regionali del 2010.
Proprio per questo motivo Tar e Consiglio di Stato avevano annullato quelle votazioni rendendo di fatto la legislatura Cota illegittima.
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