Anche l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia commenta la decisione di Stellantis di Termoli come sede del nuovo gigafactory per batterie di auto elettriche, mentre il mondo istituzionale piemontese sperava nella assegnazione a Torino.
“La scelta di Termoli come sede del nuovo impianto di produzione delle batterie elettriche lascia, una volta di più, amarezza e delusione nel territorio torinese, già colpito da altre gravi crisi aziendali come il vistoso e drammatico caso della ex Embraco. Io credo sia venuto il momento di varare una politica industriale chiara, coerente e condivisa per Torino, il suo territorio e il Piemonte” afferma Nosiglia.
“Mi pare tocchi prima di tutto al governo nazionale – osserva l’arcivescovo – gestire il coordinamento dei vari progetti e avere il coraggio di ‘pensare’, in termini di lunga durata, pur conoscendo la difficoltà di programmare oggi azioni che impegnano i prossimi anni. Ma tocca anche a tutte le istituzioni locali, le agenzie, i mondi dell’impresa e del credito, decidersi per un reale coordinamento di informazioni, risorse, progetti. Se c’è qualcosa che dovremmo aver imparato, in questi lunghi anni di addio alla fabbrica tradizionale è che la città, se è divisa, perde sempre”.