Il poker è un gioco nel quale hanno molta importanza la psicologia e la ricerca del “bluff”. Quando si gioca a poker attorno al tavolo verde, studiare il linguaggio del corpo dell’avversario è essenziale e di grande aiuto, Vediamo con maggiori particolari di cosa si tratta.
Il gioco psicologico per eccellenza
Che si tratti di poker online o in presenza, chi si siede attorno al tavolo da gioco ha la necessità di essere molto concentrato e nello stesso tempo mantenere ben saldi i suoi nervi. Per questo è fondamentale scrutare nel migliore dei modi il comportamento degli altri giocatori, tenendoli costantemente d’occhio in modo da poter leggere il linguaggio del corpo e di conseguenza decidere quale è la mossa migliore da fare nel momento topico. Per questo è molto importante anche non farsi beccare. Chi gioca a poker sa perfettamente che questo gioco non si fa solamente con le proprie carte ma anche con quelle che hanno in mano gli altri giocatori per cui non si deve mai abbassare la guardia, anche nei momenti nei quali le mosse sono quelle degli avversari. In questi casi infatti potrebbero essere loro a decifrare gli atteggiamenti di fronte alle varie mosse. La psicologia, relativamente al gioco del poker si occupa in pratica di tradurre le espressioni dei vari giocatori e la loro gestualità. Mettendo insieme queste traduzioni il giocatore può riuscire a prendere le migliori decisioni in ogni momento e di conseguenza aumentare le proprie chanches di successo. Naturalmente queste abilità non sono innate e si ottengono con molta pratica del gioco, sia online che in presenza.
Osservare i giocatori al tavolo verde
Tra le cose che possono evidenziare lo stato psico-fisico dei giocatori e tradirli durante il gioco, c’è sicuramente la sudorazione, ma anche espressioni e gesti inconsueti, oppure dei tic nervosi. Per questo quindi il fatto di essere in grado di capire questi dettagli è decisivo in molti casi per indirizzare dalla propria parte la sorte di una partita. Uno degli aspetti fondamentali è la grande capacità di osservazione, in quanto non è sufficiente osservare solo una volta i comportamenti dei vari giocatori, ma bisogna invece tenere conto anche di quelli che i giocatori hanno avuto fino a quel momento. Ad esempio le situazioni nelle quali hanno avuto delle titubanze, oppure hanno bluffato. Altre attenzioni vanno riservate ad altri fattori, come ad esempio se i giocatori sono apparsi disinteressati oppure si sono avvicinati al tavolo. In entrambe queste situazioni con grande probabilità hanno in mano dei buoni punti. Nel caso in cui i giocatori siano apparsi molto sicuri, nella maggior parte dei casi i loro punti sono piuttosto bassi. L’attenzione ai gesti degli altri giocatori è importantissima e d’aiuto per decifrare le varie mosse e strategie. Alcuni gesti in particolare potrebbero essere delle manifestazioni di eccitazione, ma anche di insicurezza, relativamente al momento della partita. Per questo si deve fare attenzione al contesto in cui vengono eseguiti. Indizi molto importanti relativi al linguaggio del corpo sono ad esempio l’accavallamento delle gambe, ma anche il tremolio delle mani e la sudorazione eccessiva. Per avere una buona lettura di questi gesti occorre un buon intuito personale da parte del giocatore, abbinato ad una buona esperienza.
La strategia del bluff
Nel gioco del poker il bluff è una strategia per mezzo della quale un giocatore cerca di far credere agli avversari di avere in mano dei grandi punti, spingendoli in questo modo a lasciare la mano, riuscendo così ad intascare le puntate che sono state piazzate sul tavolo fino a quel momento. Le doti necessarie pere portare a termine questa particolare strategia sono prima di tutto avere una grande capacità di controllo delle espressioni del proprio volto. A queste si deve abbinare l’impassibilità e il mantenimento del sangue freddo, in modo da avere quella che viene comunemente chiamata “faccia da poker”. Insieme a questo per attuare concretamente dei bluff, il giocatore deve costruirsi una particolare identità, mantenendola dall’inizio al termine di ogni partita e non solamente di una mano di gioco. Per attuare questa strategia si usano anche delle mosse come indossare degli occhiali da sole, che non permettono agli avversari di guardare negli occhi, oppure delle cuffie, in modo da non essere distratti da commenti che potrebbero distrarre. Per coprire il volto una buona mossa indossare una felpa con cappuccio. Nascondere il volto è senza dubbio una valida decisione in quanto è la parte del corpo che può lanciare più segnali, come ad esempio il mordersi il labbro inferiore oppure toccarsi gli occhi o il mento. Per piazzare un buon “bluff” si deve scegliere con cura l’avversario a cui proporlo, e sicuramente non tentarlo quando la mano di gioco interessa più giocatori. La situazione migliore è quindi quella in cui ci si trova “uno contro uno”, facendo comunque molta attenzione all’ego del giocatore contro il quale viene piazzato il bluff. Altra cosa molto importante è quella di conoscere con esattezza l’importo del piatto, e pure quella di scegliere di lasciare quando la situazione diviene non facilmente gestibile. Riguardo al bluff sono stati condotti anche dei sondaggi con domande rivolte ai pokeristi e le risposte su quale è il segnale più importante per scoprire un bluff, il 20% delle risposte ha indicato lo sguardo, mentre il 17% la postura della persona ed il 14% il sorriso. Sotto al 10% di percentuale ci sono il toccarsi i capelli e l’accavallamento delle gambe.